Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
L’idea de L’ispettore generale importata nella provincia italiana pugliese sotto il fascismo. Farsesca e ripetitiva e scontata: in una tipica provincia in cui tutti i capi sono corrotti si viene a sapere che sta per arrivare un ispettore in incognita; arriva Omero, (Manfredi), assicuratore ingenuo; tutti credono che sia lui l’ispettore, fingono di non capirlo e lui stipula contratti e si fidanza con la figlia del podestà, ma viene anche a scoprire molte disonestà. Forse migliore il finale, con la visita ai Sassi di Matera, dove la gente si rivolge a Omero chiamandolo eccellenza; così lui scopre l’equivoco, resta molto deluso e si presenta ubriaco al ricevimento per il proprio fidanzamento, dove parla a ruota libera. Anche questo in realtà un po’ lungo e ovvio, ma Manfredi lo regge bene.
Il tutto ambientato in alcuni dei luoghi più tipici della Puglia e dintorni, da Ostuni ad Alberobello, da Brindisi (? ma a me era parso di riconoscere Trani) a Matera; gli accenti delle parlate non mi sembrano coerenti ai luoghi.
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