Regia di René Clément vedi scheda film
La liberazione di Parigi non si deve alla rivolta dei cittadini o all’intervento degli Alleati, ma al comandante tedesco che rifiutò l’ordine di distruggerla. Una verità storica che questo colossal bellico ha in gran parte rispettato, pur risalendo ad un’epoca dove la retorica dell’eroismo americano non lasciava margini di dubbio. Molto simpatico, infatti, Gert Froebe (l’indimenticabile “Goldfinger” di 007) nei panni del nazista buono che risparmiò la capitale francese. Accanto a lui, anche gli altri tedeschi non sono particolarmente efferati e le poche scene di violenza vengono assorbite in un’atmosfera nel complesso piuttosto felice (non a caso, la straziante partenza dei prigionieri e la fucilazione del gruppo di ragazzi stridono nel contesto generale del film). Ovviamente la parte del leone è stata data ai partigiani parigini, impreziosita dalla coppia Delon-Belmondo e supportata da un trio di star: Orson Welles (il console svedese), Glenn Ford (Eisenhower) e Kirk Douglas (generale Patton, per nulla somigliante). La solidità della regia e la magnifica colonna sonora perdonano qualche lungaggine di troppo.
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