Regia di Angelo Antonucci vedi scheda film
Non si può dire che la produzione autoctona campana di matrice teatral/televisiva qualche volta riesca a sorprenderci con un film “basso” estremo. Purtroppo nessuno ha raccolto l’eredità del compianto Ninì Grassia, che resta il caposcuola della “coscienza critica” del trash. Anche Paolo Caiazzo, consumato attore napoletano di teatro, cerca di imbellettare (strizzando l’occhio a un pubblico piccoloborghese) in forma di commedia collaudati materiali di sketch, equivoci, allusioni sessuali pescati nella tradizione dello spettacolo dialettale. Eppure il titolo giocato sull’assonanza nozze/cozze lasciava presagire (o almeno sperare) un cortocircuito incisivo tra forma e contenuto. E invece il regista Antonucci, autore anche della sceneggiatura con lo stesso Caiazzo, ha imbastito uno scialbo prodotto comico che - facendo qua e là il verso ai film di Salemme e Siani - ruota intorno all’eterno motivo del matrimonio nel quale ha infilato l’ormai insopportabile pretesto dell’omosessualità. I protagonisti sono Michele Sarnelli, professore che ha sfiorato il matrimonio e Yuliya, bellissima donna dell’Est di origini italiane che ha deciso di sposarsi nella provincia di Napoli. Quando i due si conoscono e si piacciono, Michele a causa di un equivoco viene creduto gay da Yulia. La coppia è interpretata da Caiazzo e Yuliya Mayarchuck, l‘attrice e modella ucraina lanciata in Italia da Tinto Brass con Tra(sgre)dire, e della compagnia fanno parte volti noti della soap Un posto al sole come Patrizio Rispo, Mario Porfito e Adele Pandolfi, e Sandra Milo arruolata per una (patetica) partecipazione straordinaria.
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