Regia di Francesco Amato vedi scheda film
Cosimo e Nicole è un film oggettivamente da 3 stelle, ma che ne merita quattro. L’opera seconda di Amato è un film che tocca tanti argomenti, il G8, gli incidenti sul lavoro, gli immigrati ridotti a volti senza nome, ma si concentra soprattutto sull’amore passionale e totalizzante, e lo fa di pancia, più che di testa, con un ritmo e una messa in scena un po’ anomala per il cinema italiano. E’ un film che sfiora il G8 di Genova per gettarsi a capofitto nelle esistenze di due ragazzi senza tetto né legge. Il racconto si sviluppa tramite un flash back parallelo, attraverso le voci dei due protagonisti, giovani un po’ fuori dagli schemi, pronti a consumare con intensità e passione ogni momento della propria esistenza. Intorno a loro, Paolo, capace di slanci generosi e di ambigui comportamenti, a Alioune un immigrato clandestino che conserva lettere d’amore e la speranza di raggiungere il fratello in Belgio. Cosimo e Nicole non sono mossi dall’ideologia, ma dalla voglia di vivere. Ma nel momento in cui il dramma, sotto forma di incidente sul lavoro, irrompe nelle loro vite, ponendoli di fronte al compromesso, il loro rapporto, piano, si incrina. Nicole, più sensibile, viene rosa dalla colpa e inizia a non comprendere Cosimo, che sembra intrigato dal successo professionale. Il rapporto si rompe, ma nel momento in cui Alioune si risveglia dal coma i due intraprendono un viaggio con un furgone rubato per portare il nero a Bruxelles. E una volta varcata la frontiera, mentre i tre brindano in un autogrill, un paio di agenti in borghese rompono l’incanto, o forse lo ricreano. Perché la scena successiva vede Cosimo e Nicole fuggire, correndo nel bosco, mano nella mano. La legge compirà il suo corso e Nicole, amaramente, farà notare: “Abbiamo quasi ucciso un uomo e ci hanno dato un lavoro, adesso che lo abbiamo salvato ci mandano in galera”. Dopo due anni di reclusione i due si rivedono a Bruxelles, ognuno sulle sue, i rapporti un po’ freddi. Poi, quasi controvoglia, accettano l'invito dal fratello di Alioune e i due i ritrovano in una festa di immigrati. La musica incalza e i due ragazzi si lasciano andare al ritmo di una danza etnica, i loro corpi si muovono vicini, le loro labbra si sfiorano, i titoli di coda scorrono.
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