Regia di Gian Vittorio Baldi vedi scheda film
In un paese laziale durante la processione della Madonna da un balcone sparano raffiche di mitra sulla statua. Nessuno è colpito ed inizia così questo film in b/n. E' una casa poverissima ma non solo povera anche misera e da questo momento il film diventa claustofobico. Chi spara è un uomo a cui la vita non è andata bene con una moglie incinta e una bimba piccola. Ha già ammazzato la suocera che giace nel corridoio con una coperta addosso. La moglie è una povera ragazza maltrattata che nonostante tutto ha affetto per lui. La casa è circondata dai carabinieri. In casa ci sono molte armi (mitra, fucile, varie pistole, bombe a mano, moltissime munizioni); il comportamento dell'uomo è folle nella sua follìa, sparacchia a destra e sinistra, maltratta la moglie. Si capisce che è qualcuno che ha sofferto, a cui la vita è andata tutta di traverso e questo gli ha fatto saltare le coordinate. Durante tutto il film l'uono non parla mai, solo alla fine dice qualche parola alla moglie. Tutto il tempo a maneggiare e fucili e pistole, a caricarle, a buttare qualche bomba a mano. Un film che non si dimentica per il non concedere nulla allo spettatore e, alla lunga, l'ora e mezza di durata diventa interminabile.
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