Regia di Gianni Siragusa vedi scheda film
Una superrapina va in porto e il principale sospettato, il boss chiamato "l'Avvocato", è in carcere. Non ci rimarrà per molto, però: l'evasione è questione di poco tempo; purtroppo per lui, la squadra antirapina ha già predisposto un piano infallibile per incastrarlo.
Tardo poliziesco o già poliziottesco? La seconda, nonostante il titolo che si rifà al filone del 'grande colpo'. Quelli dell'antirapina è invece una pellicola violenta, sbracata, testosteronica, a tratti persino parodia di sè stessa o quantomeno del genere cui vorrebbe appartenere; sufficienti ragioni per ritenerlo un titolo appartenente alla deriva 'cialtrona' del poliziesco italiano. Antonio Sabato è il buono in questione e la sceneggiatura di Gianni Siragusa e Italo Alfaro è ben assemblata, tanto da spacciarcelo per cattivo in maniera sufficientemente credibile fino al rocambolesco finale; per il resto però la storia non offre grandi attrattive o effetti speciali, a parte i consueti inseguimenti, scontri e scene d'azione assortite, neppure dirette malaccio in fin dei conti. In quanto 'film di genere' che si rispetti, Quelli dell'antirapina è realizzato con due soldi e con un cast tecnico e artistico non esattamente eccellente; il cattivo del film è l'inglese John Richardson, abbastanza attivo nel Belpaese in quegli anni, mentre in parti marginali si ritrovano Vassili Karis, Serafino Profumo, Giovanni Brusadori (Brusatori nei titoli di testa) e Lea Lander; la colonna sonora non è male e lascia sorpresi scoprirla firmata da Mino e Franco Reitano (!). Per Siragusa è l'esordio registico; la prossima pellicola arriverà solamente fra cinque anni (Avvoltoi sulla città, 1981). 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta