Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film
Voglio una vita spericolata voglio una vita alla Papillon
Film duro nel quale non importa se sei innocente o colpevole, quello che conta è la tua voglia di evadere. La prigione a cui sono destinati i nostri non vuole rieducare nessuno, che tu sia il falsario francese più famoso o un omicida non cambia nulla. Quando nel tuo paese sei indesiderato ti aspetta una lunga permanenza nelle patrie galere d’oltreoceano. Chi può pagare può rendere il soggiorno meno duro e più sopportabile. Chi ha i soldi deve tenerseli stretti nel deretano , deve stare con gli occhi aperti e il sonno leggero sin dal viaggio d’andata se vuole arrivare vivo. La selezione è naturale i più deboli non ce la fanno, cadono prima di cominciare. Papillon è tosto ce la può fare ad uscirne vivo ma in realtà ne vuole uscire subito ma per farlo gli servono i soldi di Dega a cui in cambio offre la sua protezione contro gli altri <<colleghi>> che sanno quello che ha combinato e della sua ricchezza aspettando solo il momento giusto per tagliargli la gola. L’accordo tra i due diventa amicizia e rispetto reciproco, tanto che entrambi non esitano a rischiare la vita per salvarla all’altro. Alla fine uno rimane senza soldi e accetta la sua condizione , l’altro, nonostante due tentativi di evasione falliti, ha in testa sempre la stessa cosa, quella di scappare e di fregare tutti. Film di carcere e di avventura, esotico e onirico. Opera senza moralismi che ci dice che la prigione annienta la testa oltre che il corpo. Da certi luoghi se non si può fuggire con il fisico bisogna farlo mentalmente per sopravvivere. Violento ma non devastante, isolato ma non desolato.
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