Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film
"Papillon" è il soprannome che venne dato a Henri Chàrriere, per via della farfalla tatuata sul petto, autore del romanzo autobiografico da cui questo lungometraggio è tratto. Condannato ad un ergastolo da scontare nell'inferno in terra della Guyana Francese, senza che lo meritasse, "Papillon" tentò l'evasione, considerata impossibile, dato che si trattava di un confino sull'Isola del Diavolo, con mare e correnti fortissime intorno, e una sorveglianza accurata quanto feroce, a più e più riprese: best-seller il romanzo, venne messo in allestimento con un regista solido come Schaffner, due star come McQueen e Hoffman ( anche se il vero protagonista è il primo dei due), per raccontare un'odissea umana che diventa via via, un vero e proprio calvario, con sofferenze fisiche e mentali, e pene draconiane, inclusa la decapitazione via ghigliottina. Filmone d'impostazione classica, con alcune scene oniriche stranianti, che allentano la tensione del racconto, "Papillon" è molto amato da diversi spettatori, ed è sostanzialmente un discreto lungometraggio d'ambiente carcerario, anche se quasi due ore e cinquanta minuti, infine, sono forse anche troppi, e nella seconda parte, le divagazioni con il protagonista che riesce ad approdare ad una parentesi di libertà con alcuni nativi, imblandiscono un pò l'effetto della storia. Certo, il finale, con Papillon e Dega che si salutano per l'ultima volta sulla scogliera, entrambi provati, alterati e invecchiati dall'esperienza orrida della galera, ma con il personaggio principale non ancora domo, è una scena memorabile, e Steve McQueen dona carisma ma anche la giusta fragilità al personaggio, mentre Dustin Hoffman, che con l'altro, sembra, non avesse trovato buon feeling sul set ( ma con McQueen riuscì a pochi, durante la lavorazione, per via del carattere forte e strafottente), appare meno intenso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta