Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Condannato a morte ingiustamente, un motociclista ritorna a imperversare nella cittadina marittima di Springbreak, massacrando giovani innocenti in cerca di divertimento.
Tutto molto lineare e prevedibile, perfino troppo: c’è il solito morto che ritorna in vita per vendicarsi, ma dietro alle banali apparenze ecco che si cela un macchinoso complotto. Riusciranno i nostri eroi…? Sì. Umberto Lenzi non ha mai speso buone parole per questa pellicola e all’epoca ha scelto pure di trincerarsi dietro lo pseudonimo di Harry Kirkpatrick, ma al netto della trama un po’ frivola e della costruzione narrativa adeguatamente scarna (personaggi stilizzati, dialoghi da fotoromanzo), Nightmare beach – La spiaggia del terrore è un horror anni Ottanta assolutamente compiuto dal punto di vista estetico e con qualche momento persino memorabile. La tensione c’è ed è sicuramente più incisiva, nel complesso, rispetto all’azione e al macabro; gli interpreti sono quasi tutti semisconosciuti recuperati sul posto – si tratta naturalmente della solita coproduzione italoamericana ambientata in terra statunitense di modo da trovare fondi a sufficienza e farsi nel frattempo una bella vacanza di lavoro: all’epoca tutto questo era possibile, già – e tra le seconde e le terze linee: ci sono la simil-Ilary Blasi Sarah Buxton, Yamilet Hidalgo, Lance LeGault, Nicolas De Toth, Michael Parks e soprattutto John Saxon, garanzia del ‘genere’ nostrano. Brillano maggiormente i nomi del cast tecnico, quasi tutto tricolore: la colonna sonora originale (molto synth rock) è di Claudio Simonetti, la fotografia di Antonio Climati e gli effetti speciali di Vittorio Rambaldi, figlio di tanto Carlo; tra l’altro Rambaldi jr. firma anche il soggetto insieme a Lenzi/Kirkpatrick, autore unico della sceneggiatura. Qualche seno al vento qua e là e una ventata di machismo consona al clima di quel periodo storico completano l’operazione. 2,5/10.
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