Regia di Gaël Morel vedi scheda film
Una telefonata improvvisa a notte fonda, e la notizia piu' tragica e terribile che una madre potrebbe mai ricevere. Immediata, fitta e penetrante come una lama affilata nel ventre. La morte del figlio più piccolo, ventenne e gay getta nella disperazione più profonda una madre non più giovane ma con ancor presenti i tratti inalterati di una bellezza prorompente di un passato neanche molto lontano.
Quel figlio allegro che solo poche ore prima ella aveva aiutato amorevolmente ed ironicamente a truccarsi da donna assieme al suo giovane fidanzato coetaneo, in preparazione ad una festa. Quando tutto finisce e il vuoto crea solitudini spesse, incolmabili persino da parte dell'altra figlia piu' grande, incinta da poco tempo e dell'ex marito, con cui intrattiene un rapporto di civile cordialita', per Camille la salvezza consiste nell'attaccarsi a Franck, il fidanzato del figlio, superstite e responsabile dell'incidente, per far rivivere una assenza che non si accetta come definitiva. Andando tuttavia a spingere oltre i limiti del consentito un legame che desta imbarazzi e perplessità da parte di chi da fuori osserva e non può capire. Catherine Deneuve si impegna più ancora del solito e ci offre una interpretazione fantastica e toccante. Gael Morel prosegue coerente il suo cammino incentrato sulla gioventù (maschile) di oggi, turbata da violenza e infelicità, e rimane uno dei molti talenti del tutto sconosciuti nel nostro paese, arido di cultura, cinematografica e non.
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