Regia di David Twohy vedi scheda film
Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non vi piace questo genere di film? Ecco, non rompete la minchia, o come direbbe il mago Oronzo, aria, via, fur dai bals. Non guardatelo per poi massacrarlo, perché se pensavate di vedere il prossimo film vincente l’Oscar, non capite una fava. Questo deve essere e sarà un imperdibile filmaccio, salvo sorprese. E qualche sorpresa è arrivata, secondo me. Perché soprattutto la prima parte del film è buona, quella in pratica non parlata. Anche poi quando il nostro gioca come il gatto coi topi, schifo non fa. Il finale magari potevano farlo meglio, via. Riassumendo, ormai tanti anni fa uscì quel gioiellino di Pitch black, il film che non ti aspetti, niente di che, volendo, ma dove tutto è al posto giusto. Divenuto un cult, ne venne fatto un seguito, Le cronache di Riddick (che è il protagonista, il nostro Vin Diesel), che non trovai spregevole, anche se tradiva direi un po’ o un po’ tanto lo spirito del primo film. Ora sono passati dieci anni e arriva il terzo: il nostro non è fatto per regnare, si rompe le balle, e insomma si accorda per “tienti tu la corona, me invece rimandami nel mio pianeta dove stavo come un pascià”. Sì, buonanotte, lo portano su un pianeta di merda come pochi, e là lo lasciano. Che poi è anche la parte più interessante. Ristabilitosi, il nostro capisce che, per andarsene, deve richiamare proprio chi gli sta dando la caccia, che quelli almeno un astronave ce l’hanno. Certo, cercheranno di fargli la pelle, ma non si può avere tutto. Per la godibilità del tutto e per la onesta messinscena, io sono per un 7. Chiaro, non è un “film da sette”, ma nel suo genere per me ci può stare. Il film è andato anche piuttosto benino, io mi aspetto ora il quarto, se arriverà, almeno vediamo se Riddick fa giustizia di quelli che gli hanno rotto il pene (metaforicamente).
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