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Riddick

Regia di David Twohy vedi scheda film

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La recensione su Riddick

di braddock
6 stelle

Dopo il passo falso col sequel di quasi dieci anni fa, risultato confuso a dispetto del budget elevato, David Twohy e Vin Diesel recuperano il personaggio di Riddick riavvicinandosi alle atmosfere del primo film. Nonostante questo ritorno alle origini marcato il più possibile, l'efficacia del primo PITCH BLACK non riesce ad essere eguagliata risultando non più di un dicreto b-movie di fantascienza come se ne producono decine in America. Dopo essere stato tradito e lasciato in fin di vita dai Necromonger dei quali era diventato governatore, il ricercato Riddick si  ritrova in un desolato pianeta pieno di curiose bestie feroci. Deciso a tornare il guerriero selvaggio che era Riddick affronta diverse creature mostruose, fino a quando trova una base condivisa usata dai gruppi di mercenari per rifornire le loro astronavi. Riddick si vede così costretto ad utilizzare i mezzi tecnologici per palesare la sua presenza, nella speranza che giungano dei mercenari al fine di potersi servire delle loro navicelle per lasciare quella terra inospitale. Presto arrivano ben due squadre di mercenari: quella comandata dal patetico Santana e quella guidata dal padre del capitano Johns del primo film deciso a farsi spiegare da Riddick come avvenne la morte del figlio. Tra il ricercato e i due gruppi di mercenari si instaura una battaglia a tre, ma quando arriverà la pioggia presto dovranno tutti unirsi per affrontare i mostri del luogo. Il film è ben girato con un ritmo elevato, ottimi effetti speciali e un paio di timide sequenze sexy. L'elemento più indovinato mi è parso la scelta del cast secondario, mentre infatti nei due titoli precedenti Vin Diesel era il solo personaggio carismatico qui se ne notano anche altri. Compare infatti l'enorme ex wrestler Dave Bautista sempre in grado di bucare lo schermo, vi sono inoltre l'ex campione di rugby Matt Nable e la piacente Katee Sackoff convincenti nei loro ruoli. Purtroppo vengono clamorosamente sbagliati i tempi di sviluppo della storia, vi è infatti una parte inziale monotona e che sembra non terminare mai mentre quello che dovrebbe essere il fulcro del film si risolve nel giro di poco. Una pecca importante che, assieme ad una ironia di deriva tarantiniana a tratti eccessiva, ne rovina in parte il risultato. Nel complesso si mostra comunque piacevole, con Vin Diesel che si riconferma perfetto per la parte, ma l'impatto del capostipite non viene ripetuto e il film si dimentica piuttosto in fretta. Per un eventuale ulteriore sequel vderei bene John Carpenter alla regia, vista la sua naturale predisposizione per soggetti similari               

Su Vin Diesel

Ottima

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