Regia di James Gray vedi scheda film
Non è nulla di che, il cast vale ma la storia, no.
(Mal) consigliato dalla critica che lo ritiene un mezzo capolavoro, ho deciso di dare una chance a questo film. Poliziotti corrotti, puttane e papponi: non è un raduno politico ma la New York degli anni ’20, il sottobosco di immigrazione sfigata in cui si dibatte la protagonista, la solita brava Marion Cotillard, appena arrivata in America con la sorella, la quale viene però bloccata perché tisica. La nostra protagonista non ha nessuno, la preleva il pappone, Joaquin Phoenix (pure lui, sempre bravo) che se ne innamora ma la manda lo stesso a battere, perché che vuoi farci, è una vita dura. La nostra eroina, già stuprata durante il viaggio, ladruncola a tempo perso, si sottomette, dato che le servono soldi per pagare l’uscita dall’ospedale della sorella. L’arrivo del cugino del pappone, il sempre più presente Jeremy Renner, sconvolgerà gli equilibri già ballerini di loro che si erano formati. Non è neanche un melò, non ha l’epicità che vuole fare credere lo sciocco titolo italiano, è solo un film drammatico, onesto e nulla più, perdibile e di cui non rimarrà particolare traccia. Dirige e sceneggia James Gray, fu ragazzo prodigio, che qua si scotta assai dato che il film, che comunque non costò molto, anzi poco, non andò a vederlo nessuno. Il film è stato incredibilmente vietato ai minori in USA (non c’è nulla, qualche tetta), penso più che altro per una certa vergogna nel fare vedere che troiaio fu la “nascita della Nazione”, perché altrimenti non si spiega. Partecipò senza speranze a Cannes, giustamente battuto da La vita di Adele.
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