Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
Strana, inquietante e ambigua famiglia questa Stoker, nome che dà titolo al film del regista coreano Park Chan-wook.
Nessuna attinenza con Bram Stoker e il suo vampiro più famoso, anche se pure qui aleggiano delle figure sinistre che nascondono oscuri sentimenti e devianze.
Primo film del regista che vedo, si fa notare subito la bellissima elegante fotografia, curata nel dettaglio, e un uso del colore che ho trovato molto suggestivo.
L’ impostazione generale è curata fino all’estremo e forse questo penalizza un po’ il modo di suggerire le emozioni che risultano sempre molto controllate e congelate, anche quando la storia presenta momenti di maggior tensione.
Per questo film si è parlato molto di rimandi e citazioni più o meno velate al cinema di Hitchcock, che indubbiamente sono presenti nella tematica affrontata e in alcuni elementi della sceneggiatura, ma io onestamente non le ho avvertite in modo così preponderante, invece ho colto una chiara citazione o influenza al cinema di Tarantino in una scena finale con i fiori del campo sporchi di sangue.
Fin dalle prime inquadrature si capisce che c'è qualcosa di anormale e oscuro che aleggia attorno ai personaggi che si muovono dentro e fuori questa villa signorile, luogo dove si svolge quasi tutta la vicenda.
India è la protagonista principale, una giovane taciturna, introversa e incapace di relazionarsi coi suoi coetanei – e non solo – ragazzotti non proprio gentili che la prendono per pazza, senza sapere quanto sono vicini alla verità più morbosa e malata: è il male nascosto nei geni di famiglia, eredità pesante da cui non si può sfuggire, più tangibile e reale di quanto appaia, in attesa della detonazione che lo farà esplodere.
Apparentemente indifferente, chiusa nel suo dolore per la morte del padre, avvenuta in circostanze misteriose, - ma che si chiariranno lungo il film - India ha uno strano rapporto freddo e conflittuale con la madre Evie, una algida e fragile Nicole Kidman, bellissima e più eterea che mai, incapace di comprendere, o anche solo sospettare la reale natura insana della figlia, che il padre aveva compreso e conosceva perfettamente, al punto da educare la ragazza a canalizzare e controllare certi impulsi sanguinari (in alcune scene mi è venuto naturale pensare al personaggio della serie Dexter, anche se qui ci sono delle sostanziali differenze di personalità).
Il conflitto e la tensione, anche sessuale, tra madre e figlia si acuiscono con l’arrivo improvviso del misterioso zio Charlie, fratello del defunto padre di India, uomo dal passato oscuro che presto svelerà il suo vero terribile volto e tutto il suo dramma famigliare.
Charlie sembra essere interessato alla madre di India, che ingenuamente si lascia affascinare da lui; in realtà, nulla è davvero come sembra.
Il film è costruito su una tensione tutta sotterranea e gioca molto sul rapporto ambiguo tra nipote e zio, su una strana morbosa complicità ricercata, che oscilla tra repulsione e attrazione da parte di India, che almeno all’inizio mi pare tenti di sottrarsi all’influenza malsana dell’uomo, finché scoprirà quanto le loro personalità abbiano caratteristiche pericolosamente comuni, comprendendo fino a che punto India e Charlie sono simili, addirittura uguali.
Per un paradosso assurdo che potrebbe apparire forzato, ma non lo è, il film parla di crescita e di scoperta di sé stessi, da un punto di vista molto diverso da quello abituale o normale e la maturazione di India, il suo diventare donna adulta e sicura di sé, implica l’accettazione della sua parte più oscura e negativa, che esplode completamente rivelandosi per quello che è alla fine del film, e la ragazza, animata da una vendetta che mi è parsa più inconsapevole, venata quasi di stupore di fronte alla madre testimone - che chiedeva alla figlia, chi sei tu? - non farà nulla per soffocare la sua natura.
Io sono questo, sembra dire quello sguardo finale che India rivolge a una sconvolta Nicole Kidman.
Ottimi tutti gli attori che riservano delle interpretazioni straordinarie, dalla protagonista la brava Mia Warikowska, a Nicole Kidman che mi pare sempre superba anche in un ruolo che la lascia un po’ ai margini, fino all’ attore che interpreta lo zio Charlie.
Un ottimo thriller che merita di essere visto.
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