Regia di Philip Kaufman vedi scheda film
Non poteva trovare migliore presentazione se non qui al festival di Cannes, questo biopic che custodisce incastonato nel suo cuore, esattamente a metà pellicola, nel momento in cui scoppia la passione tra Erny & Marty, un omaggio al cinema francese. Mentre i bombardamenti devastano la spagna e dai soffitti piovono detriti di intonaco, i due famosi scrittori si amano per la prima volta accarezzandosi i corpi impolverati di bianco. Philippe Kaufman, mon amour.
Certo non basta una sola scena a rendere grandioso un intero film (lunghissimo). No, a farlo ci pensano una sceneggiatura ineccepibile (con l’unica pecca di dilungarsi un po’ troppo in onor di completezza); due interpretazioni formidabili; una regia accorta e sempre giovane, che irradia suspense da ogni scena, anche la più apparentemente noiosa; un montaggio (di Walter Murch! Quello delle teorie murchiane, per intendersi) accurato, spesso innovativo e che ricerca l’attrazione (quella ejzenstejniana); e una fotografia perfetta e che non disdegna (parecchie volte) di giocare a trasformare il girato in materiale di repertorio, così che il suddetto montaggio possa opportunamente mescolarvi vero materiale d’archivio a mò di ellissi temporali. Da notare, anche se il “trucco” è meno riuscito, l’ulteriore intromissione della Kidman e di Owen in vero materiale di repertorio (green screen e compositing), tecnica da premio oscar che avevamo avuto modo di conoscere ai tempi di Forrest Gump, con Tom Hanks che stringeva la mano a Kennedy.
Essendo un film realizzato per la televisione dall’emittente ABC (ne avessimo noi di simili sceneggiati televisivi), non so quando e come vi sarà l’occasione di visionarlo in Italia. Tenete gli occhi aperti allora, perché è un film che non vorreste perdervi.
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