Trama
Lech Walesa, un elettricista dei cantieri navali di Danzica, partecipa nel dicembre 1970 ad alcune manifestazioni di lavoratori in difesa dei loro diritti, culminate nel sangue a causa della repressione attuata dalle forze comuniste al potere. Memore di quegli episodi, per dieci anni Lech continua a esercitare il suo lavoro rispettando gli obblighi e i doveri a cui è chiamato dalle autorità ma una nuova rivolta scoppiata nell'agosto 1980 lo porta inaspettatamente a divenire il leader di un gruppo di portuali polacchi, segnando l'inizio del movimento di Solidarnosc che a breve si diffonderà in tutta la nazione. Nel giro di poco tempo, l'esempio polacco viene seguito da altri stati europei che, minando la supremazia di un'Unione Sovietica sempre più prossima al collasso, si aprono a nuove prospettive di democrazia e a un'economia di mercato. In quel periodo, il carisma di Walesa, più volte incarcerato e già premio Nobel per la pace nel 1983, si diffonde rapidamente anche presso i suoi connazionali più restii, tanto da essere eletto nel 1990 presidente della Polonia e avviarsi a cinque anni di difficile governo.
Approfondimento
WALESA - L'UOMO DELLA SPERANZA: BIOGRAFIA DEL LEADER DI SOLIDARNOSC
Diretto da Andrzej Wajda e scritto da Janusz Glowacki, Walesa - L'uomo della speranza racconta la vera storia di Lech Walesa, premio Nobel per la pace e fondatore a Danzica del sindacato polacco di Solidarno??, che per molti rappresenta l'inizio di quella che diverrà negli anni successivi la "nuova Europa" nata da un forte desiderio di libertà contro ogni totalitarismo. Il film ha inizio con la famosa intervista a Walesa realizzata nel 1981 dalla giornalista italiana Oriana Fallaci: la conversazione, fatta di domande che nessuno aveva fino a quel momento osato porre al leggendario leader di Solidarno??, rivela piano piano le verità che si celano dietro a un uomo dotato di grande carisma e di straordinaria intuizione politica.Grazie all'incontro con la Fallaci, Walesa ha modo di ripercorrere la sua biografia, a partire dal 1970 e dalle proteste dei lavoratori represse nel sangue da parte delle autorità comuniste. Mentre l'impegno politico di Walesa si fa sempre più intenso, Walesa cementifica il rapporto con la moglie Danuta, sottolineando ancora una volta come dietro ad un uomo dalla forte tempra vi sia una donna altrettanto determinata e disposta a sostenerlo comunque vadano le cose. La descrizione dei legami familiari sottolinea inoltre come Walesa sia un uomo pieno di contrasti: senso di dovere nei confronti della nazione e amore per la propria famiglia non sempre lo convincono di aver fatto le giuste scelte, pagando talvolta un prezzo troppo alto.
Con Robert Wieckiewicz nei panni di Walesa, Agnieszka Grochowska in quelli della moglie Danuta e Maria Rosaria Omaggio in quelli di Oriana Fallaci, Walesa - L'uomo della speranza è stato presentato come evento speciale fuori concorso al Festival di Venezia 2013, dove in presenza del vero Walesa il regista Andrzej Wajda ha voluto sottolineare alcuni aspetti legati alla produzione del film: «Son ben consapevole che Walesa - L'uomo della speranza sia il soggetto più difficile che io abbia affrontato in oltre 55 anni di carriera cinematografica ma non avevo altra scelta: di fronte a me non avevo nessun altro regista in grado di fare un film soddisfacente su Walesa. La sceneggiatura di Glowacki è stata l'unica che ho tenuto in considerazione e ci sono state poche modifiche rispetto al soggetto originale. Ho ammirato Walesa sin dal primo momento che l'ho incontrato: egli è diventato un simbolo di libertà per le generazioni future e il mio film è rivolto soprattutto al pubblico più giovane, offrendo loro un buon esempio per convincerli a prendere parte attivamente alla vita politica dei nostri Paesi».
DATE CRUCIALI NELLA STORIA DI WALESA
Nato il 29 settembre 1943 a Popowo, in Polonia, Lech Walesa nel dicembre del 1970 diventa uno dei leader dello sciopero dei lavoratori del cantiere di Danzica, dove da semplice elettricista diventa membro del comitato dello sciopero contro le dispotiche autorità sovietiche. Nel 1978, inizia la collaborazione con i sindacati liberi della costa e con la stampa di opposizione, diventando poi collaboratore del Comitato di difesa degli operai e unendosi alla redazione del quindicinale indipendente Robotnik Wybrzeza (letteralmente, "il lavoratore della costa").
Nell'agosto del 1980, Walesa è a fianco di Bogdan Borusewicz uno degli organizzatori dello sciopero del cantiere di Danzica, diventandone il leader, e dopo che altri gruppi si uniscono alla protesta proclama quello che definisce lo "sciopero di solidarietà". Il 13 dicembre 1981 viene però arrestato, trasferito a Varsavia e internato nella struttura governativa di Chylice prima e di Arlamow dopo. Quando nel novembre del 1982 è rimesso in libertà, Walesa torna a Danzica, dove lo attende una folla di persone ad accoglierlo. Il 5 ottobre 1983 la commissione norvegese del premio Nobel annuncia la decisione di assegnare a Walesa il Nobel per la pace, riconoscimento ritirato da sua moglie Danuta (sposata nel 1969 e madre dei suoi otto figli), che pronuncia le seguenti parole sul palco: «Noi desideriamo la pace ed è per questo che non abbiamo mai fatto ricorso alla forza fisica. Noi desideriamo la giustizia ed è per questo che siamo così persistenti nella lotta per i nostri diritti. Cerchiamo la libertà di scelta e per questo motivo non abbiamo mai cercato di asservire la coscienza dell'uomo né tenteremo mai di farlo».
Nel 1989, durante le trattative a Varsavia con il governo, Walesa è a capo della delegazione di Solidarno?? e partecipa alle riunione riservate al Ministero degli Affari Interni a Magdalenka, riunioni decisive per concludere l'accordo con il Partito Comunista e dare il via alle elezioni parlamentari del mese di giugno.
Nel 1990, dopo due turni elettorali a novembre e dicembre, Walesa viene eletto presidente della Repubblica di Polonia e il 22 dicembre giura come primo presidente eletto da elezioni popolari, rimanendo in carica fino al 22 dicembre 1995 e vedendo sotto il suo governo l'esercito sovietico abbandonare il territorio polacco.
Note
Biopic didattico, dove tutto è affidato alla fedele ricostruzione storica del contesto, alla capacità mimetica degli attori (piuttosto impressionanti le somiglianze con gli “originali”) con un andamento narrativo orizzontale che pure senza accezione negativa può essere considerato televisivo. Nel delineare la biografia del leader polacco Lech Walesa, il regista Andrzej Wajda non dimentica di mettere in scena l'intervista realizzata nel 1981 dalla giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci, a cui presta il volto l'attrice Maria Rosaria Omaggio.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
1980, creazione di Solidarnosc. Inizia con Oriana Fallaci in taxi, per l'intervista: "Che uomo è?" "Un uomo paradossale, capace di paradossali sorprese". Giugno 1989: Vince Walesa! 9novembre, cade il muro di Berlino: è nata una NUOVA EUROPA. Nelle immagini successive, l'autentico Lech Walesa, assai somigliante. Il film merita la visione: è storia.
leggi la recensione completa di cherubinoGran bel film su un importante pezzo di storia recente. Ottima colonna sonora
commento di corradophttp://in-cattedra-bari.blogautore.repubblica.it/2014/06/08/noi-il-popolo-un-amore-cosi-grande-fra-politica-e-vita-personale-lech-walesa-secondo-wajda/
commento di giancarlo visitilli