Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
La storia di Eluana Englaro fa da trait d'union alle microstorie che compongono 'Bella addormentata', al momento ultima fatica cinematografica di Marco Bellocchio, che tante polemiche ha suscitato, la maggior parte, a mio avviso, fomentate da gente che il film nemmeno l'han visto ma cercavano in qualche maniera di strumentalizzarlo per propri fini.
L'opera dell'autore di Bobbio è riuscita tanto sul piano del montaggio, con i vari episodi che ben si alternano tra di loro, quanto su quelli narrativo - senza momenti di stanca - e interpretativo, grazie a un cast in cui ogni attore risalta, anche nei roli più marginali.
Tra le varie vicende, quello che prediligo è quella che vede al centro della scena Toni Servillo, nella parte del politico pieno di dubbi morali Uliano Beffardi, il quale vorrebbe votare contro gli ordini impartiti dal suo gruppo politico: i toni sono tra il grottesco e l'onirico e danno l'idea dello stato (pietoso) in cui sono ridotti coloro che prendono le decisioni a alti livelli e alla serie dei compromessi a cui devono scendere. Qui svolge una parte incisiva nonostante la risicatezza delle apparizioni Roberto Herlitzka.
Al contrario mi è parsa schematica la storia imperniata sull'incontro-scontro tra la tossica che vuole farla finita (Maya Sansa) e il medico che glielo impedisce (Pier Giorgio Bellocchio) ma comunque ben recitata dai due, mentre spicca la bravura della Huppert, dove interpreta un'attrice che sacrifica la sua carriera per assistere la figlia tenuta in vita con le macchine.
Alba Rohrwacher infine, comunque convincente, sembra imprigionata in ruoli che si assomigliano l'uno con l'altro.
Ciò che ne esce nell'insieme è la pluralità dei punti di vista che i vari protagonisti hanno su un argomento così delicato dal punto di vista etico-morale e un quadro, abbastanza sconcertante, dello stato in cui si trova il nostro paese.
Voto: 8.
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