Regia di Marco Vicario vedi scheda film
Da chi ha apprezzato l'incompiuto romanzo di Vitaliano Brancati da cui è tratto,"Paolo il caldo",gran successo di cassetta della stagione 73/74,non è stato affatto amato:troppo superficiale e dedito a mostrare le parti pruriginose,snobbando le riflessioni esistenziali del protagonista,secondo il giudizio dei detrattori.E,effettivamente,questa chiave di lettura è presente,indubbiamente,perchè per quattro quinti di proiezione il film è una commedia abbastanza scollacciata,con varie grazie femminee in mostra,e il tormento dell'ormai invecchiato Paolo trovatosi in imbarazzo con le proprie ossessioni erotiche,appare una forzatura,una bruschissima frenata quasi a dare un alone di serietà al film.Resta il fatto che la confezione è buona,e che soprattutto il cast,che ha l'apice in un Giannini ancor giovane,ma già capace di una prova matura e di un credibile invecchiamento,regge l'impianto della tragicommedia.Il finale inesorabilmente amaro ribadisce l'inguaribile abitudine a un pensiero "minchiacentrico" di un masculo siciliano doc,che pur autodeprecandosi non sfugge agli istinti:peccato che arrivi troppo in fondo ,per risultare convincente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta