Regia di Flavio Mogherini vedi scheda film
Il significato di fondo è molto semplice e trattato in maniera non particolarmente originale: l'Italia è troncata in due parti, sessualmente parlando. C'è il nord spavaldo che parla, ma non pratica, e c'è il sud timorato e vergognoso che di nascosto pratica eccome. Fine. Il tocco di Mogherini in alcune sequenze (specialmente quelle delle proiezioni/allucinazioni di Barca, pressato dalla morale della nonna e dal senso di inadeguatezza che la nuova vita al sud gli suggerisce) aggiunge però qualcosa al lavoro, comunque dignitosamente sorretto dal buon Pozzetto. Secondo lavoro in regia per lo scenografo, anche qui, dopo Per amare Ofelia, con il comico lombardo come mattatore; al suo fianco c'è un turbine di attrici: la grande Paola Borboni (la nonna), la bellissima Janet Agren, la splendida (passati da un po' i 40) Magali Noel. Satira sociale quasi a zero, qualche scenetta di nudo, ma nel complesso qualcosa di buono c'è e si ridacchia anche ("Insultami, chiamami puttana", durante l'amplesso dice l'amante al maestro, che interdetto chiede: "Puttana?"; "Sì, dai, ancora", rincara lei; "Ehm... maleducata speculatrice!", azzarda il maestro).
Il milanese Paolo Barca vince un concorso per andare ad insegnare alle scuole elementari di Catania; là è tutto diverso dalla sua Lombardia, soprattutto dal punto di vista sessuale: nessuno osa parlarne, ma tutti fanno sesso. Paolo subisce le avances ripetute di colleghe e conoscenti, ma mentre continua a vantarsi di essere un latin lover (soprattutto, secondo lui, perchè pratica nudismo al mare) ogni volta delude al momento dell'accoppiamento.
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