Regia di Jeff King vedi scheda film
Secondo film da protagonista per l' ex wrestler Steve Austin dopo L' ISOLA DELLA MORTE diretto dal regista di qualche film con Steven Seagal oltre che produttore di diverse serie televisive. La storia vede Austin nei panni di John Brickner condannato a sette anni di carcere per omicidio di secondo grado. Una volta uscito trova lavoro come operaio e come buttafuori in un bar. Qui conosce gente impelagata nel giro dei combattimenti clandestini su scommesse che, vista la sua stazza fisica, tentano di farlo entrare nel giro. Inizialmente si rifiuta ma siccome la figlia della sua vittima necessita di un' ingente somma di enaro per un costoso intervento chirurgico, John accetta di prendere parte ai combattimenti per pagarle l' operazione. Nonostante il film sia ben diretto e goda di un notevole spessore di drammaticità, il risultato non è entusiamante dimostrandosi inferiore a numerosi altri film simili come per esempio BLOOD AND BONE con Michael Jai White o LIONHEART con Van Damme. Il motivo principale è che i combattimenti sono poco spettacolari in qunato caratterizzati da una grande non marzialità sfociando sempre in risse e violenza gratuita. Del resto Austin funziona bene nel cinema d' azione ma non è adatto per quello esplicitamente marziale, inoltre quasi tutti i suoi avversari sono grossi e pompati all' inverosimile senza nessuna agilità. Il risultato è che gli scontri mostrano solo dei gran pugni senza un minimo di spettacolo e quindi dopo un po' ci si annoia davvero. Infatti seppur ben realizzato, le atmosfere del film non raggiungono certo l' intensità di quelle di THE WRESTLER con Mickey Rourke e quindi non riescono a mettere in secondo piano la povertà dei combattimenti che dovrebbe essere l 'elemento più interessante. Consigliato solo ai fans di Austin
Buona, ma il film sarebbe venuto meglio con un attore più agile per esmpio Scott Adkins o Matt Millus
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