Regia di Marten Persiel vedi scheda film
Ragazzi della DDR, negli ultimi anni del regime comunista, scoprono lo skateboard e attraverso di quello il piacere di stare insieme e sentirsi liberi e al di fuori degli sport di regime. Il personaggio centrale di tutto questo film/documentario è Denis Paraceck "Panik" un ragazzo estroverso che dal padre, già atleta in passato, veniva sottoposto a estenuanti allenamenti di nuoto nelle oppressive organizzazioni statali dello sport. Per questo aspetto mi ha fatto venire in mente il film Westwind che pure tratta i giovani, lo sport, l'incontro est/ovest e la fine del regime.
Il film sembra girato montando spezzoni di vecchi filmini super8 ripresi da Panilk con la sua cinepresa, sempre a portata di mano. Soprende l'entusiasmo di questi ragazzini e la gioia di stare insieme uniti da questa voglia di libertà e di fare da soli. Gli skateboard non c'erano nella DDR e allora loro se li costruivano utilizzando materiale vario ed erano bravissimi. Il regime odiava questo sport e alla fine cerca di inquadrarlo in una organizzazione sportiva statale. Gli amici, divenuti più grandi, andranno a Berlino est in un appartamento di fortuna dove vivranno un periodo di totale libertà ed esuberanza. La fine del sistema e la riunificazione delle due Germanie renderà del tutto normale quello che nella Germania est era un'innegabile vento di libertà che viaggiava sulle rotelle dello skate. Il film/documentario è come un caleidoscopico scorrere di ricordi, filmati dalla cinepresa con la tecnica del tempo, e interviste sui quelli che erano ragazzi sulla vita di allora e sul mitico Panik. E' un film molto venato di nostalgia per la gioventù passata.
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