Regia di Piccio Raffanini vedi scheda film
Unica regia di Piccio Raffanini, al servizio di un tardivo giallo italiano, sceneggiato anche da Lidia Ravera.
Ex marito (un Pistilli mancato) procaccia donne alla moglie fotografa (e lesbica) che finisce per intrecciare una relazione (di lavoro e sesso) con una culturista, a breve tempo assassinata.
Da una storia di Jaques Goyard (anche produttore esecutivo del film) Piccio Raffanini tenta il debutto in regia, girando l'unico film della sua carriera. Assieme a Lidia Ravera (autrice particolarmente nota, negli anni '70, per avere contribuito alla stesura del best-seller Porci con le ali) sceneggia questo giallo fuori (dal) tempo, nato in un contesto cinematografico italiano ormai disastrato a causa di produzioni low budget che puntano a film da riciclare sostanzialmente in due mercati: l'home video e la televisione. Ne esce un tremendo giallo "femminista", dal taglio futuristico per l'epoca, oggi malamente datato, lento e privo di momenti interessanti. Un po' di nudo e un lieve clima di bondage non sono sufficienti a renderlo visibile.
La citazione a De Palma (Vestito per uccidere) naufraga nell'approssimazione e nella sciatteria a causa di una scialba regia e a dialoghi scadenti. Nelle scene iniziali di Pathos, la fotografa protagonista sta realizzando un servizio con una modella che, purtroppo per noi, appare solo per pochi secondi. Si tratta della bellissima Loredana Guerra, l'anno prima apparsa anche nel film di Lamberto Bava (Morirai a mezzanotte) nel ruolo di una commessa di lingerie, ovviamente aggredita dal killer.
La splendida Loredana Guerra, per un breve periodo comparsa in una manciata di thriller italiani
Curiosità
Nell'edizione VHS Mondadori Video, sul retro della cover viene riportata una critica poco attendibile, pur se attribuita a Variety (del 18/04/1989): "Un eccellente esempio di thriller italiano... il film conduce nel mondo del mistero anche attraverso la coinvolgente colonna sonora, la fotografia color pastello di Romano Albani e il cast molto qualificato..."
"Tutti noi dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi alle lesbiche, ai gay, ai bisessuali, ai transgender o agli intersessuali. Dobbiamo opporci agli arresti, alle incarcerazioni e alle restrizioni discriminatorie che subiscono." (Ban Ki-moon)
F.P. 09/06/2020 - Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti - Versione visionata in lingua italiana (durata 88')
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