Regia di Theodoros Angelopoulos vedi scheda film
VOTO 8 LACERANTE (Tv Febbraio 2012) Angelopoulos come Baudelaire.
Passi tratti da: "I fiori del male" - Un Viaggio a Citera
Come un uccello, gioioso, volteggiava il mio cuore, planando liberamente attorno al cordame; sotto un cielo limpido la nave scivolava, simile a un angelo inebriato da un sole radioso.
Che isola è mai quella, così nera e triste? È Citera, qualcuno risponde, terra famosa nelle canzoni, banale Eldorado dei vecchi diversi. Ma guardata dappresso, è una ben povera terra...
L'idealizzazione della terra abbandonata e poi sognata si infrange con la realtà inesorabile, così un ritorno diventa una discesa nei più peggiori incubi, oltre che alla totale perdita di speranza
...Bella isola di verdi mirti, ricca di fiori schiusi, venerata in eterno da tutte le nazioni, e in cui i sospiri dei cuori adoranti errano come l'incenso su un roseto
o come il tubare infinito del colombo! - Citera non era più che una magra terra, un deserto roccioso turbato da stridule grida. Ma vi scorgevo un oggetto singolare!...
Il parallelo poetico è la chiave di lettura di questo film dilatato e lacerante, dove i continui spunti autobiografici (l'esilio, l'isolamento dalla 'modernità'), lo trasformano in una denuncia civile, sociale, morale nei confronti di una Grecia allo sbando. Ieri, drammaticamente oggi, tristemente anche domani. La fuga o meglio l'abbandono (alle acque, all'oblio) come sempre risulta essere l'unica soluzione.
...- Il cielo era incantevole, il mare calmo; ma per me tutto era tenebre e sangue, ormai, e avevo, ahimè, il cuore sepolto in questa allegoria come in uno spesso sudario.
Nella tua isola, o Venere, non ho trovato che una forca da cui pendeva la mia immagine...
- Signore, dammi la forza e il coraggio di contemplare senza disgusto il mio corpo e il mio cuore!
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