Chocó è una ragazza nera di ventisette anni che vive nelle campagne di una terra devastata dalla violenza. Sposata con Everlides, un uomo manesco con il vizio del gioco e dell'alcol, si deve occupare del mantenimento dei loro tre figli, tutti ancora in tenera età, lavorando al mattino come ricercatrice di pepite d'oro lungo il fiume Atrato e come lavandaia al pomeriggio. Quando si appresta a festeggiare il compleanno della piccola Candelaria, Chocó scopre che il marito ha sperperato i pochi risparmi messi da parte e, per non deludere le aspettative della bambina, decide di vendere il proprio corpo a Ramiro, il proprietario di un negozietto, che in cambio le promette una torta, scatenando la folle ira di Everlides.
Note
Addentrandosi nel verde lussureggiante e selvaggio che sopravvive alla miseria, Chocó intravede una nuova vita come un miraggio. La dimensione del sogno diventa così un’oasi che il regista coltiva su una strada a doppia corsia: la sua Colombia è luogo e sentimento, tenero e violento, resistente, tangibile e contraddittorio. Restituito in campi lunghi che affiancano il miracolo della natura paradisiaca e la maledizione del popolo intossicato. Percorso da un realismo magico che si esplicita nell’attraversamento di un ponte: sospeso tra lo sconforto quotidiano e la bellezza possibile.
Un ritratto variopinto della miseria. Nel quale il dolore e la gioia hanno gli stessi colori, al contempo ribelli e teneri, artistici e selvaggi. Ser negro es un milagro, dice l’autore nella dedica finale del film. Nella Colombia rurale, dei cercatori di pepite e delle piantagioni di banane, è un miracolo vivere con dignità ed allegria, dentro le baracche di legno rivestite di carta di… leggi tutto
La provincia di Chocó, lunga la costa del Pacifico, pur ricchissima di bellezze naturali è la più povera della Colombia: qui però niente coca, fra boschi e pietraie fra le poche fonti di sostentamento ci sono le miniere d'oro, letali per chi ci lavora a causa dei micidiali procedimenti estrattivi completamente manuali che utilizzano il venefico mercurio.
La popolazione, a differenza del… leggi tutto
Di film dove è presente una qualsiasi forma di violenza dell'uomo sulla donna, in ambito familiare, ne abbiamo visti un bel pò. Eppure anche questa opera riesce a indignare, a farti partecipe di qualcosa che non vorresti mai che accadesse. Così monta la rabbia e la voglia di ottenere giustizia...a tutti i costi
La provincia di Chocó, lunga la costa del Pacifico, pur ricchissima di bellezze naturali è la più povera della Colombia: qui però niente coca, fra boschi e pietraie fra le poche fonti di sostentamento ci sono le miniere d'oro, letali per chi ci lavora a causa dei micidiali procedimenti estrattivi completamente manuali che utilizzano il venefico mercurio.
La popolazione, a differenza del…
Vita e ambiente sono dipendenti. Lo sa bene Chocó, la giovane donna, con due figli a carico, e il marito, Everlides, disoccupato e ludopatico, che vivono in una capanna fatiscente, al confine di un villaggio colombiano. Un lavoro sottopagato in una miniera d’oro, quelle inquinate dal mercurio, capace di farti nascere anche con sei dita ai piedi, e altre malformazioni. Nonostante ciò, Chocò…
Chocó è il nome proprio di una donna e di un luogo, protagonisti di un’opera prima dove il cortocircuito tra paesaggio umano e fisico si svela fin dall’inizio: un rogo - agognato, simbolico, premonitore - illumina a giorno la capanna, in una fiammata liberatoria che brucia gli abusi perpetrati dal marito alcolizzato e assente. Nel distretto colombiano dove il mercurio è l’esca velenosa…
Un ritratto variopinto della miseria. Nel quale il dolore e la gioia hanno gli stessi colori, al contempo ribelli e teneri, artistici e selvaggi. Ser negro es un milagro, dice l’autore nella dedica finale del film. Nella Colombia rurale, dei cercatori di pepite e delle piantagioni di banane, è un miracolo vivere con dignità ed allegria, dentro le baracche di legno rivestite di carta di…
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