Regia di Timo Vuorensola vedi scheda film
Mix parzialmente riuscito di fantascienza e satira politica.
Non è vero che i Nazisti sono stati sconfitti durante la Seconda Guerra Mondiale e che la loro minaccia di sottomettere la popolazione mondiale ai loro riprovevoli ideali di discriminazione razziale, militarizzazione e gerarchizzazione sociale sono stati debellati: un gruppetto di fuggitivi è riuscito ad espatriare sulla Luna, installandosi sul suo lato oscuro e preparandosi a riconquistare il pianeta con la forza, sebbene dopo più di settant’anni trascorsi nello spazio, ignorano totalmente i progressi tecnologici e politici compiuti dall’umanità e una volta giunti a destinazione si ritrovano smarriti e incompresi.
È questo il singolare presupposto di questo bizzarro film di fantascienza intriso da una evidente matrice demenziale e parodistica, che offre alcuni momenti di puro e semplice divertimento, pur non riuscendo a superare i facili stereotipi sugli aspetti più popolari e innocui del nazismo, risultando anche nella sua critica dei mali della contemporaneità, meno sferzante e pungente di quanto ci si aspetti.
Produzione internazionale cofinanziata da Finlandia, Germania e Australia e perfino da una raccolta fondi sulla rete, la pellicola girata da uno misconosciuto regista finlandese, da satira politica diviene ben presto poco più di un commedia scanzonata spruzzata di azione, dai toni e dall’estetica molto americani, con tanto di effetti speciali da film di serie A, in un finale scoppiettante alla Star Wars. Ciò che si perde per strada però sono la cattiveria e il senso di assurdo che avrebbero dovuto essere il fulcro di un prodotto come questo, anche a causa di personaggi sin troppo stereotipati e prevedibili. Nonostante tutto alcune gag funzionano e la visione scorre senza troppi intoppi, pur destando poche vere risate.
Il trailer del sequel previsto per il prossimo anno sembra promettere una maggiore quantità di surrealismo e situazioni al limite delle più fervide teorie cospirazioniste.
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