Regia di Timo Vuorensola vedi scheda film
Leggendo la trama, questa coproduzione europea fa(ceva) venire l’acquolina in bocca; c’è davvero di tutto, e pure di più, non si scelgono le strade più facili, ma forse questa volta non è proprio un bene fino in fondo.
Inevitabile trovare fonti di (anche estremo) divertimento, ma è anche altrettanto difficile farselo andare bene sempre.
Nel 2018 una nuova spedizione americana arriva sulla luna e vi trova l’inimmaginabile, ovvero una colonia nazista insediatasi sul finire della Seconda Guerra Mondiale e pronta a invadere la Terra appena possibile.
Proprio questo arrivo glielo consentirà e saranno dolori (o cazzi amari, per rimanere in tema) per tutti.
Esordio nel lungo per Timo Vuorensola, che propone un mix che richiama molto cinema arcinoto con un certo sberleffo trasversale.
Soprassediamo sull’ignobile sottotitolo italiano saranno nazi vostri, un dettaglio che da solo fa accapponare la pelle ancor prima del tempo, fa venire voglia di evitarlo come la peste e, comunque la si voglia vedere, molto di più del film stesso, che per il sottoscritto ci mette pure del suo ma non arriva a tal punto in fatto di ignominia.
L’idea di fondo è a dir poco fantasiosa e dà luogo a svariate possibilità - come un mondo arcaico, vedi lo sbigottimento nazi di fronte all’uomo nero e non solo – si orienta sul demenziale spinto ma con qualche amenità di troppo (più che altro poco fruttifera in fatto di reale divertimento).
Procede poi senza vergogna, il che non è per forza un male a priori (anzi), ma tende anche a esagerare, inocula troppe cose senza curarsene fino in fondo anche quando trova una contrapposizione vincente (l’uomo nero e poi albino), per poi cavalcarla fino al punto di renderla meno efficace (leggasi anche come rovinarla).
Rimane comunque un tratto saliente, ovvero come il germe della discriminazione possa nascere ovunque, anzi nasce proprio ovunque, anche nella parte dei presunti buoni di turno.
Ad ogni modo, è un film in perenne contraddizione, che mescola tantissimo, tanto da creare un vero e proprio coacervo, impossibile rigettarlo in toto, difficile però anche trovare in esso un equilibrio, non dico perfetto, ma almeno plausibile (e non mi riferisco allo spunto fondante che è magnifico).
Fondamentalmente irregolare.
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