La recensione su Hell and Back Again

di Gioccik

8 stelle

Uno splendido reportage di guerra che si evolve poi nel calvario di un uomo che tornato a casa ferito può contare sull'amore e il sostegno di sua moglie Ashley. Il fotoreporter Danfung Dennis utilizza le riprese effettuate con una reflex digitale per realizzare un documentario in cui racconta il conflitto dal punto di vista di chi lo ha vissuto in prima persona e ne ha pagato le conseguenze.

Il sergente Nathan Harris diventa il protagonista del suo racconto, dalla polvere dell'Afghanistan alla condizione di invalido su una a sedia a rotelle con cui gira per i supermercati, adesso non ha più un plotone da comandare, non può contare più sui suoi uomini, ma solo sulla sua Ashley, la moglie, a cui un governo ha scaricato l'onere di seguire un uomo provato nel fisico ma soprattutto nella mente. Stordito dagli antidolorifici che deve assumere, Harris esterna momenti di disperazione e poca lucidità ed in queste condizioni maneggia delle pistole in casa senza che nessuno si renda conto della sua pericolosità. Il reinserimento nella società sarà difficile per il reduce di guerra, gli unici amici con cui si trova a suo agio sono i suoi ex commilitoni che rivede per le commemorazioni funebri alle quali viene accompagnato dalla omnipresente moglie che ormai è come un angelo che lenisce le pene del marito in un dramma che ormai è diventato anche il suo.

Nel lavoro di Danfung Dennis ci sono dei chiari riferimenti al Viet Nam, le riprese nei villaggi degli sfollati con gli abitanti che non collaborano con i marines, il poco tatto dei soldati che non sanno conquistarsi la fiducia della popolazione, gli spari ai talebani che sembrano essere dei fantasmi, sono un quadro evidente che ci fa vedere che l'esperienza della guerra nel sud est asiatico non ha insegnato molto. La foto-telecamera di Danfung si sposta poi nel Nord Carolina, residenza del sergente dei marines, per far vedere un altro Afghanistan, quello forse più difficile, quello dove si è costretti a combattere con se stessi, come commilitone è arruolata anzi coscritta la moglie.

Adesso i familiari sono il nuovo plotone di Nathan Harris.