In Picardia, regione più al nord della Francia affacciata sulle affascinanti coste a picco della Manica, incontriamo un timido ed impacciato trentenne di nome Sylvain, in procinto di fare il check in a due turiste che prendono possesso della casa che hanno affittato per una settimana.
Le due, entrambe molto avvenenti, scopriamo essere madre e figlia, animate da un entusiasmo esuberante tipico di chi sta per iniziare una vacanza ed intende rilassarsi.
Entrambe le donne mostrano simpatia verso il trentenne, che le incontra in diverse occasioni successive, diventandone amico e confidente. Sylvain è indubbiamente attratto da entrambe, ma anche pervaso da quel suo perenne senso di inadeguatezza che lo rende sempre un fallito ed un inconcludente nei rapporti con l'altro sesso; in più stavolta la bellissima e disinibita madre gli sembra troppo grande per lui, così come la figlia la considera troppo giovane per un trentenne come lui.
Frustrato dal vedersele entrambe "soffiate" dalla agguerrita concorrenza locale - in particolare da un aitante poliziotto locale - Sylvain tenterà di sfoderare quel residuo di orgoglio che ancora alberga nascosto dentro di lui, ma comprenderà in seguito che la sua arma segreta è la dolcezza e la tenerezza che riesce ad ispirare, rendendolo, almeno stavolta, qualcosa di più del classico fidato confidente-amico.
Il film d'esordio di Guillaume Brac, di fatto un mediometraggio, ci conduce nei luoghi tanto cari al cinema di Rohmer, del quale riprende anche l'ostentato interesse per il cruccio amoroso e per la crisi che ne consegue, ogni qual volta si viene a che fare con personalità sensibili e complesse che non riescono ad omologarsi agli atteggiamenti e alle abitudini di massa, preferendo una gestione più intima delle proprie pulsioni e dei propri sentimenti.
Ne scaturisce un'opera intima forte e molto ben scandagliata sui tre personaggi principali, dei quali emergono in modo spiccato e assai ben delineato nevrosi, idiosincrasie ed atteggiamenti di difesa, ovvero reazioni che li rendono solo in parte vulnerabili, a volte persino ridicoli, ma che fanno parte di quel bagaglio naturale che consente ad ogni individuo di sopravvivere a situazioni e sensazioni avverse rispetto al proprio modo di percepire le sensazioni e le difficoltà della vita.
Brac inoltre si muove a suo perfetto agio col contesto scenografico locale, facendo interagire al meglio i suoi personaggi nel particolare ed affascinante contesto geografico fatto di coste a picco su un mare spesso in burrasca, maree e cieli plumbei che si confrontano con il verde dei prati che cingono gli strapiombi.
Perfetti i tre protagonisti, con l'irresistibile Vincent Macaigne che tornerà a collaborare con Brac nell'ottimo Tonnerre, la sensuale ed irrequieta Laure Calamy nel ruolo della madre, e la splendida Constance Rousseau in quelli della conturbante e dolcissima figlia.
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