Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
TFF 34 - FESTA MOBILE
Michele Apicella (Nanni Moretti), pallanuotista nonché funzionario dell'allora PCI, deve giocare una partita ma, in macchina con la figlia (Asia Argento), distraendosi mentre fa delle linguacce ad un bambino, ha un incidente che lo lascia senza memoria. Tra le tante cose che ha dimenticato, c'è qualcosa di eclatante che ha compiuto, che tutte le persone che incontra, prima o poi gli rammentano, facendolo rimanere stupito e pensieroso. Nel frattempo, la partita, contro la compagine dell'Acireale, che vede tra le sue fila il fortissimo giocatore magiaro Imre Budavari, inizia...
Con 'Palombella rossa' Nanni Moretti fa i conti, da un lato, con la sua infanzia e adolescenza, e dall'altro con il suo impegno e militanza in campo politico, in veste di aderente al partito - che ha cambiato più volte la sua denominazione, passando da PCI a PDS, a DS, per divenire ora PD - di maggioranza della sinistra italiana: il risultato che ne fuoriesce è, in primo luogo, un'affettuosa e sentita rievocazione di un'età delicata e cruciale per la formazione del carattere di un individuo e, in secondo luogo, un'analisi (auto)ironica della parte pubblica della vicenda che, vista a distanza di molti anni, con gli occhi di oggi, e soprattutto con i fatti che sono avvenuti nel succedersi delle stagioni della politica, che appare addirittura profetica nel mostrare la proverbiale incapacità del Partito Comunista (e oggi il PD) ad interpretare tanto i reali problemi e le necessità del paese, con un partito che ha più volte cambiato nome ma che si è sempre perso in diatribe, dissidi e mille correnti interne, che non hanno fatto altro che indebolirne il suo consenso e quanto ancor più a governare, momento dove il correntismo raggiunge il culmine e provoca fragorose cadute di governo.
Nanni Moretti mette in pratica uno stile volutamente frammentario e spezzettato - come del resto lo sono le partite di pallanuoto, più volte interrotte per il reiterarsi di infrazioni tra i giocatori - con concitate fasi di gioco che vengono inframmezzate in primis da inserti comico-surreali, in cui Michele trae un bilancio della sua vita e del partito a cui appartiene e approfitta, sulla scia del personaggio interpretato nei film precedenti (ad eccezione di 'La messa è finita'), per bacchettare persone più o meno a lui vicine, continuando la sua personale battaglia contro usi, costumi, abitudini, linguaggio, modi di dire, luoghi comuni e chi più ne ha più ne metta, in seconda battuta da scene improntate su ricordi o sogni del passato ed infine con intermezzi che l'autore ha preso da un suo corto, 'La sconfitta', che mostrano un Moretti ventenne.
'Palombella rossa' è finora la sua opera più metaforica e sperimentale, con parentesi di gusto felliniano, un utilizzo particolare di musica e canzoni ('I'm on Fire' di Bruce Springsteen e 'E ti vengo a cercare' di Franco Battiato), che non fungono da mero accompagnamento alle immagini ma hanno un nesso di causalità con ciò che sta succedendo nella narrazione, e di spezzoni di altri film che diventano memoria collettiva ('Il dottor Zivago') di una generazione, senza tralasciare la nascita di tormentoni amatissimi dai cultori del suo cinema - la frase ''Marca Budavari, marca Budavari!!'', che ripete un petulante ed ossessivo Silvio Orlando, allenatore poco ascoltato della squadra di Michele - e da dialoghi esilaranti e memorabili, come ad esempio 'Le parole sono importanti', che Michele, infuriato, urla a una giornalista (Mariella Valentini), 'colpevole' di usare un lessico non adeguato.
Un film profetico.
Voto: 8.
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