Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Per Michele Apicella è venuto il tempo della crisi ideologica.La sua fede politica vacilla pericolosamente dopo che a causa di un amnesia gli stanno ritornando alla rinfusa brandelli di memoria che lo costringono a riconsiderare tutto.Lo vediamo bambino alle prese con la madre/padrona,ventenne alle prese con la propaganda politica porta a porta,con cattolici d'assalto che lo assillano,funzionario del PCI impegnato in una tribuna politica in cui recita i soliti slogan che i politici di professione sono abituati a recitare(prima di sorprendere tutti cominciando a cantare ).E lo ritroviamo in vasca,da giocatore di pallanuoto impegnato in monologhi stranianti che poco hanno a che vedere con lo sport e molto con la nevrosi e la crisi ideologica personale.E una giornalista che lo sta intervistando lo irrita profondamente al pari del Dottor Zivago che vede in televisione.A differenza dei suoi primi film in cui Moretti grazie al suo alter ego Apicella parlava della delusione e della crisi di una generazione,in Palombella Rossa si parla di una crisi soprattutto personale.Quelli che gli stanno intorno sono le sue vittime designate a partire dall'allenatore Silvio Orlando che continua a spiegargli astrusi e incomprensibili schemi di gioco.Apicella è un comunista arrivato in ritardo all'appuntamento con la storia.Questo film è una lunga confessione,una seduta sul lettino dello piscanalista in cui si confessa tutto ma proprio tutto,un racconto su piani temporali sfalsati che lo raffinano dal punto di vista cinematografico ma ben lungi dall'essere un opera armoniosa e risolutiva,anzi è un film piuttosto arduo da capire per chi non ha vissuto quel travaglio vissuto dal PCI.Quello che oggi possiamo capire è che Moretti è stato ancora una volta profetico nell'individuare i vizi della classe politica e della società italiana in cui stiamo vivendo.E se dal punto di vista cinematografico Palombella Rossa non è tra le cose più riuscite di Moretti perchè denuncia una certa involuzione di stile bisogna riconoscergli l'importanza dovuta:una riflessione personale,un autobiografia surreale e grottesca che si chiude con un sole dell'avvenire di cartone.Il crollo dell'ideologia coltivata da una vita.L'avvenire ridotto a un disco di cartone......
la regia si fa più sofisticata ma la forma è più involuta
bravo anche davanti alla macchina da presa
vittima predestinata
fa praticamente scena muta
bene
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