Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
8 e 1/2 versione Moretti. Michele Apicella come Guido Anselmi: una vita ed una carriera (politica/sportiva come quella registica) da confermare, con la pesantissima domanda 'Chi sono?' che lentamente, ma naturalmente, si sgretola per lasciare posto ad un ben più concreto 'Che cosa ho fatto e che cosa farò?'. O forse la suggestione del paragone nasce soltanto da due dati di fatto evidenti: le musiche di Piovani (autore delle colonne sonore anche dell'ultimo Fellini) ed il forte elemento psicanalitico-onirico su cui giace la continua, inarrestabile riflessione di Palombella rossa. La nostalgia cui cede fatalmente Apicella è invece frutto proprio e fisiologico del discorso di Moretti: nostalgia dell'infanzia (e delle scelte fondamentali della vita: perchè proprio la pallanuoto?) e dell'adolescenza (perchè l'interesse politico e perchè abbracciare proprio il punto di vista della sinistra?) e nostalgia di una vita spesa per qualcosa che, forse, non esiste più: proprio come l'infanzia (e le merendine che faceva da bambino, che non torneranno più, come grida a bordo piscina Apicella in una scena indimenticabile del film) e come il partito comunista, in grave crisi - siamo nel 1989 e il crollo del muro di Berlino è sensibilmente in arrivo. Come d'abitudine, Moretti parte da sè stesso per analizzare i cambiamenti e le crisi in atto tutto attorno: nella politica come nella società, con un occhio particolare al complesso dei rapporti umani, sempre alla base del ragionamento del regista ed inevitabilmente tesi, complicati, contraddittori. Un grande lavoro di uno dei migliori registi del cinema italiano di questi anni.
Michele, 35 anni, ha perso la memoria in un incidente. Cerca così di ricostruire la sua vita in base alle vaghe reminiscenze d'infanzia, ai discorsi degli amici e dei colleghi della squadra di pallanuoto in cui gioca, ai dibattiti politici con i compagni di partito. Ma, se pure il passato può essere ristabilito e finalmente ricordato, quale sarà il futuro?
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