Regia di François Truffaut vedi scheda film
Infanzia ed adolescenza secondo Truffaut, uno dei massimi teorici del cinema sull'argomento. Qui il regista francese sintetizza la sua visione del periodo della vita più complesso con una serie di episodi inanellati fra loro. Non è un Quattrocento colpi, biografico, c'è solo un intento narrativo in forma corale che comprenda tutta una serie di situazioni e sensazioni tipiche e fondamentali del periodo della crescita. La tirata nel finale del maestro che chiede il diritto di voto per i bambini è surreale e poetica, ma al contempo concretissima e polemica. E in tutto questo lo sguardo di Truffaut si focalizza, piuttosto che sui protagonisti (certo non facili da dirigere), sulle sensazioni e sulle curiosità di quegli anni: l'amore, l'amicizia, ma anche il confronto con il mondo degli adulti e con la nascita (il figlio del maestro) o con la violenza (il bambino sfortunato). A tratti irresistibile, altrove meno interessante, ma sempre curato con un occhio partecipe, sincero e divertito.
Scene di vita ordinaria per un gruppetto di bambini e ragazzini. Un alunno nuovo arriva a scuola: è sporco, vestito male e pieno di graffi e lividi. Gli assistenti sociali se ne accorgono con un po' di ritardo. Un bambino si getta dalla finestra inseguendo il gattino di casa; fortunatamente cade su un'aiuola e non si fa nulla. Un ragazzino innamorato della mamma di un suo compagno di classe va dal fioraio e chiede consigli su quali fiori regalarle: saranno rose. I primi amori, i primi brividi, le prime esperienze...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta