Regia di Jon S. Baird vedi scheda film
Tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh, la storia di un poliziotto all'apparenza senza scrupoli e sentimenti. Una storia come altre si sono viste, se il film merita una visione è principalmente per la prova eccezionale del protagonista.
Irvine Welsh con Trainspotting aveva già regalato una perla ma innegabilmente, almeno per me che sono passato dall'opera letteraria prima che da quella filmica, con Il Lercio non è riuscito a mantenere gli standard del suo esordio. Ciò vale anche in ambito cinematografico, con la differenza che qui c'è James McAvoy che da solo vale la pellicola e colma in parte il gap con quel capolavoro che è stato il film Danny Boyle. La pellicola in effetti non sembra offrire particolari spunti originali, il linguaggio è volutamente sboccato ed eccessivo e così, sopra le righe, risulta essere il protagonista che non ha rispetto per niente e nessuno (o quasi, nessuno). Il finale dovrebbe spiegare, salvarlo ma in realtà lo fa solo in parte. Ad essere riuscita in compenso è la colonna sonora, la sceneggiatura e il montaggio serrato e ben congegnato oltre a, ribadiamolo, la prestazione mostruosa di McAvoy. Godibile.
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