Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
Film poco brillante e dal ritmo lento.Dal regista del "grande freddo" ci si aspettava qualcosa di più.
Beth,la grande Diane Keaton, è una donna sensibile e trascurata dal marito, quando trova un cane ferito e abbandonato sulla superstrada, dietro suggerimento del veterinario, decide di adottarlo, non senza qualche resistenza, del coniuge Joseph un chirurgo importante, molto preso da suo lavoro e poco interessato agli animali.La simpatica bestiolina, ribattezzata Freeway, entra cosi a far parte del nucleo familiare e la nuova padrona, pare più presa dal cane, che dall’assente marito. Durante un soggiorno nella casa in montagna, dove si celebra il matrimonio della figlia minore, con il veterinario incontrato grazie a Freeway, Joseph, uscito per la passeggiata giornaliera, sprovvisto di fischietto da richiamo, smarrisce il cane. Ha inizio una grottesca battuta di caccia che durerà giorni e coinvolgerà tutti i componenti della famiglia, nonché la solidale comunità montana, compreso ovviamente il riottoso colpevole, rinviando “sine die” la data del ritorno. Il rapporto tra Beth e Joseph è in crisi, il loro matrimonio sta naufragando tra l’angosciante solitudine di lei e l’egocentrismo di lui, la faccenda diventa dunque il pretesto per un serrato confronto, uno sfogo collettivo in cui confrontarsi, confessarsi, chiarirsi e ridefinire le priorità della vita, una catarsi salutare. Pur avendo un respiro corale, il regista del “grande freddo” non riesce a rendere incisivo, nessuno dei protagonisti, il ritmo è lento, appena movimentato da qualche duetto tra Jenkins e Duplass. Kline, resta imbrigliato in un personaggio evanescente, che manca di mordente, così come la Keaton, che non è supportata da una sceneggiatura adeguata. Kasdan aveva tutte le carte in regola e gli interpreti per svolgere un lavoro decisamente più brillante.
Location incantevoli, ma il film non è memorabile
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