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Darling Companion

Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film

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La recensione su Darling Companion

di supadany
6 stelle

A distanza di ben nove anni dal suo ultimo lavoro (“L’acchiappasogni” del 2003), torna in sella Lawrence Kasdan con questa commedia corale semplice fino a rischiare di apparire quasi superflua, con una struttura narrativa esile come poche, ma al contempo anche in grado di offrire un piacevole spettacolo fatto di vita di persone che rientrano in categorie comuni e tangibili.

Beth (Diane Keaton) trova in un cane abbandonato l’affetto che il suo poco attento marito Joseph (Kevin Kline) non sembra più in grado di darle.

Quando durante una vacanza in montagna il cane scompare per colpa della superficialità di Joseph, parte una lunga ricerca di gruppo e l’occasione sarà propizia per confrontarsi come da tempo non accadeva.

Il tempo passa, le polveri sono ormai bagnate, ma Kasdan riesce ancora a parlare di uomini e donne come pochi altri sanno, ed oggi vogliono, fare.

Intorno ad una ricerca di gruppo ad un cane scomparso, spunto che in pratica sorregge tutto il film, ricama la conflittualità tra i sessi (marito-moglie, uomo-donna) e tra le generazioni (un figlio, sua madre ed il suo nuovo compagno).

La coralità del racconto è gestita con sincera fluidità, pochi picchi, ma una buona costante espressiva non si fa mancare, tutto semplice, ma anche genuino.

Questo grazie anche ad un cast di sicuro affidamento nel quale figura un plotone interessante di attori con una grande esperienza alle spalle (in ordine di importanza Diane Keaton, Kevin Kline, Richard Jenkins, Dianne Wiest e Sam Shepard), ben gestiti e coadiuvati da un mestierante che sa svolgere il suo compito senza fare il passo più lungo della gamba.

Poi di suo la storia non ha molto da aggiungere (ed anche il finale è stringato in maniera paurosa), e questo rimane un limite piuttosto definito, ma anche per questo stupisce la spensieratezza di fondo che permette di trascorrere novanta minuti senza che ce ne si accorga.

Insomma si tratta di un ritorno in punta di piedi, con la consapevolezza dei tempi che cambiano, ma anche la voglia di guardarsi indietro e dentro (come accade per i personaggi in scena) senza fare ammiccamenti alla generazione del mordi e fuggi che oggigiorno imperversa.

Salutare.

Su Lawrence Kasdan

Dopo nove anni di assenza rientra in punta di piedi e dimostra di saper ancora gestire una storia corale, magari raccontando poco, ma con uno stile innato.
Bentornato.

Su Diane Keaton

Un ruolo classico per lei, che spesso negli ultimi anni non le ha dato grandi gioie, ma con la guida giusta torna a funzionare in maniera soddisfacente.

Su Kevin Kline

Piuttosto ordinario, ma la presenza è quella giusta.
Largamente sufficiente.

Su Dianne Wiest

Semplice, allegra ed adeguata.

Su Richard Jenkins

Un pò sopra le righe, ma non è solo colpa sua.
Sufficiente.

Su Sam Shepard

Sa il fatto suo e può dimostrarlo (almeno in piccola parte).

Su Mark Duplass

Tra tanti "vecchi" non è certo lui a risplendere.
Comunque sufficiente.

Su Elisabeth Moss

Funzionale alla causa di gruppo.

Su Ayelet Zurer

Molto bella, ma questa non è una novità, si fa notare per una freschezza non solo dovuta al suo personaggio.

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