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Sunny

Regia di Hyeong-Cheol Kang vedi scheda film

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La recensione su Sunny

di bradipo68
8 stelle

Giudicare un film come Sunny è veramente arduo, una lotta improba tra la soggettività dell'epidermide e l'oggettività del neurone. Se si  dovesse dare retta solo alla prima questo sarebbe un film da cinque stelle secche perchè francamente è irresistibile.
Appena passati i primi cinque minuti per ambientarsi e capire il primo personaggio che ci viene presentato, quello della quarantenne insoddisfatta Na Mi, quasi si viene risucchiati dentro ad un vortice di colori, dolori, sensazioni, lacrime e sorrisi.
Na Mi va in ospedale perchè c'è la madre ricoverata ( un personaggio ad alto tasso di comicità, esilarante come la sua vita e quella delle altre pazienti nella stessa camera siano regolate da quello che accade nella soap che tutte vedono appassionatamente alla tv, dimenticando il brutto luogo in cui si trovano) e ritrova come d'incanto il suo passato incontrando dopo 25 anni Chon Hwa, sua vecchia amica del liceo e leader delle Sunny , il gruppo che avevano creato assieme ad altre ragazze. Ora lei è malata terminale di cancro ma la lucidità e la forza d'animo sono invidiabili.
Na Mi si ricongiunge col suo passato di ragazzotta di campagna trapiantata a Seul con tutte le sue stranezze di provinciale compreso un accento piuttosto buffo e nel film di Hyeong Cheol-Kang cominciano a convivere passato e presente grazie ad  ellissi narrative cristalline che scandiscono il passaggio da una dimensione temporale all'altra in modo armonioso, senza cambiamenti di tono e soprattutto senza richiedere particolari sforzi mnemonici allo spettatore.
Questo perchè tutti i personaggi nel passato e nel presente sono facilmente riconoscibili e collegabili tra di loro da caratteristiche particolari ( tipo la passione per le ciglia finte, l'eccessiva importanza data al proprio aspetto fisico, il lessico piuttosto trash) e questo facilita anche chi non è particolarmente avvezzo ai complicati nomi coreani.
Sunny è un caleidoscopio di generi, un film che sa essere buffo e ironico ma anche allo stesso tempo commovente sia per l'idea che il tempo passa irrimediabilmente per tutti, sia perchè la malattia terminale di Cho Hwa incombe costantemente.
Sunny è quel filo sottile che lega la nostalgia al rimpianto, il ricordo a quel senso di perdita a cui si guarda indietro con affetto ben consapevoli che il passato non ritornerà più.
C'è da dare atto che la scrittura del film è sempre in miracoloso equilibrio tra tutte le anime che lo compongono senza risultare stucchevole o inutilmente retorica.
Certo c'è qualche scivolone nella lacrima fine a se stessa o nel kitsch(l'immancabile incontro tra la Na Mi liceale e quella del presente , con annesso abbraccio e pianto collettivo abbracciate cheek to cheek su una panchina incastonata in uno sfondo sfumato) e questo permette più facilmente di essere obiettivi nel giudicare un film come questo,quasi solleva l'animo tentato di dare il massimo dei voti a un film come questo,senza alcuna pretesa autoriale e che di sicuro sarò odiato da chi difficilmente si lascia trasportare dall'emotività..
Ma sono momenti , sono attimi in un film che agilmente supera le due ore di durata tra battute, numeri musicali, lotte da strada e un balletto nel luogo dove non ti aspetteresti mai di vederlo.
Sunny è un inno all'ironia che deve accompagnare chiunque nella vita, un invito all'ottimismo ben lontano dalla ruffianeria, un coloratissimo film al femminile (cast da applausi) che osa anche mettere alla berlina in una bellissima sequenza il regime dittatoriale del recente passato sudocoreano.
La bravura del regista Hyeol Cheol-Kang, qui alla sua opera seconda sta proprio nel fatto che sa benissimo quando deve essere ilare e spensierato e quando più serio e compassato.E quello che ne viene fuori è un film francamente irresistibile,come ho detto all'inizio.
Curioso che il brano tormentone dell'adolescenza di Na Mi sia Reality del desaparecido di un'era geologica fa Richard Sanderson, brano sparato in più di un'occasione più che altro per citare  espressamente Il tempo delle mele(La boum),evidentemente molto conosciuto anche in Corea del Sud.
Interessante da notare che in Oriente conoscono il cinema europeo e americano molto meglio di quanto noi occidentali  conosciamo il loro.
Il titolo del film è preso dall'omonimo brano delle Boney M sulle cui note c'è il balletto che è il momento emotivo clou del film,mentre sui titoli di coda c'è una versione di Time after time brano di Cindy Lauper.
Sunny è stato un successo clamoroso al box office coreano:circa 7 milioni e mezzo di biglietti venduti in una nazione di meno di 50 milioni di abitanti, una permanenza lunghissima nelle sale( 4 mesi) e un incasso totale di oltre 54 milioni di dollari.

Su Hyeong-Cheol Kang

regia precisa e armoniosa nel collegare le varie anime che percorrono il film.

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