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Goltzius and the Pelican Company

Regia di Peter Greenaway vedi scheda film

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La recensione su Goltzius and the Pelican Company

di alan smithee
8 stelle

scena

Goltzius and the Pelican Company (2012): scena

Goltzius, gran incisore tedesco e precursore della tecnica delle stampe, diviene protagonista o meglio filo conduttore che permette al gran regista visionario ed amante dell'arte pittorica (ma anche della matematica, dell'occulto, della rappresentazione della carnalita' e della complessa inimitabile architetturandel corpo umano) Greenaway di reinterpretare sulla scena sei celebri situazioni che hanno fatto, modificato od influenzato la storia dell'umanità e permesso ai più grandi artisti della pittura di ogni tempo di fornirci una loro interpretazione o visione della vicenda.

scena

Goltzius and the Pelican Company (2012): scena

Sei tabu' peccaminosi diventano cosi ossessioni visive quando Goltzius ha l'ardire di recarsi dal conte del suo villaggio per indurlo a credere nella sua opera, nella sua tecnica riproduttiva e figurativa, decidendo di presentargliela, per meglio convincerlo a finanziarlo, sotto forma di rappresentazione teatrale, attraverso la "compagnia del Pellicano" da lui fondata, e radunante diversi attori, impegnati ad impersonare i vari personaggi coinvolti a rappresentare delle tele viventi, da rendere poi eterne con le stampe di sua produzione. I tabu' sono: voyeurismo, affrontato con la scena del peccato universale nella tentazione di Adamo ed Eva con la mela e la nascita del peccato originale.

Lars Eidinger

Goltzius and the Pelican Company (2012): Lars Eidinger

Poi incesto, visto attraversi la ricostruzione minuziosa de Lot e le sue figlie; quindi adulterio, esplicitato con la vicenda di Davide e Betsabea, ma pure la seduzione con Giuseppe e la moglie di Putifarre, la prostituzione (Sansone e Dalila) e infine la necrofilia con la riproposizione della piccante, sadica vicenda di Salome' e la decapitazione di Giovanni Battista, in cui il ruolo di carnefice finisce per passare dalla figlia al padre, interpretato per l'occasione dal ricco finanziatore (l'ottimo e sempre luciferino Murray Abrahams). L'atteggiamento scaltro e da mercante di Goltzius riesce a persuadere il ricco margravio a finanziare l'operazione, che dà modo al grande Greenaway di illuminarci col suo folgorante intuito rappresentativoe scenico fatto di coreografie complicate e dettagliatissime che richiederebbero un fermo immagine per poter essere valutate in tutti i loro preziosi dettagli.

Flavio Parenti, Anne Louise Hassing

Goltzius and the Pelican Company (2012): Flavio Parenti, Anne Louise Hassing

Palchi rotanti che espongono in ogni dettagliata angolazione nudi frequenti e sessi ostinatamente rappresentati, che sono una costante nella cinematografia del maestro, sono solo alcuni degli strumenti ed accorgimenti per una ricercae valorizzziine della bellezza , accentuata dalla perfezione pittorica che riesce a raggiungere la sua massima forma anche e soprattutto nella rappresentazione delle azioni più turpi e deprecabili dell'umanità,  esaltate al contrario dalla perfezione dell'arte. Un film magnifico e abbagliante, non facile e che non consiglierei mai a chi non ha affrontato fino ad ora in precedenza alcuna opera del grande maestro.

scena

Goltzius and the Pelican Company (2012): scena

Notevole anche la fine ricercatezza dell'autore sul personaggio umano dell'artista, ripreso, o meglio "ritratto" col suo inconfondibile accento germanico, con la devastazione alla mano che risale ai tempi dell'infanzia del pittore. Un Greenaway che si circonda di un gran cast di attori forse non molto noti, ma ugualmente di gran fascino o presenza fisica. Una manciata di essi sono pure italiani, e fra questi riconosco e menziono Pippo Delbono e i giovani baldi e promettenti Flavio Parenti (io sono l'amore) e Giulio Berruti (L'amore e' imperfetto), messi letteralmente a nudo dall'estroso ed unico cineasta inglese.

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Ultimi commenti

  1. lorebalda
    di lorebalda

    Aspetto che escano in rete i sottotitoli in inglese per visionarlo [per quelli in italiano dovrei aspettare un'eternità!], ma intanto ho visto qualche spezzone, per curiosità: che mi dici, Goltzius and the Pelican Company è un incrocio fra Nightwatching e Tulse Luper? Dove inserisci questo film nel percorso dell'autore? Ottima recensione, grazie della preziosa e puntualissima anteprima, ciao @alan.

  2. alan smithee
    di alan smithee

    Si in un certo senso e' proprio cosi': intanto questo Goltzius è il secondo film di una trilogia dedicata alla pittura (ed il primo era proprio Nightwatching) e pure Tulse Luper, da sempre personaggio presente nella mente e nell'arte di Greenaway (appare già nel fantastico e folle romanzo The fall con cui Greenaway ha poi esordito al cinema) è una folle, composita e pure un po' macchinosa trilogia fatta di esperienze visive e sensoriali che meravigliano e stordiscono. Qui la girandola dei tableaux vivants (spesso roteanti o circondati da scenografie di stile teatrale ma cinematograficamente stupefacenti) è non meno complessa e minuziosa che nel vorticoso pellegrinaggio del bizzarro uomo con le valigie. Greenaway è un eccentrico e coltissimo uomo d'arte e dalla multiforme e poliedrica cultura che se ne infischia di piacere alle masse fa film per se stesso prima di tutto, e per assecondare il suo desiderio quasi maniacale di riunire in un'unica rappresentazione tutte le forme di espressione artistica e culturale. Eccentrico, folle despota a cui nulla sfugge di vista, abile giocoliere che si destreggia tra i teoremi inflessibili della logica e della matematica e la creatività dell'arte e della letteratura, miscelando con abilità le geometrie ragionate dell'architettura alle curve ardite del pensiero creativo (penso molto a "Il ventre dell'architetto" e con intensi brividi di piacere), il nostro ardito e coraggioso personaggio ha sempre saputo apparire geniale ed irraggiungibile per qualcuno..ma pure inevitabilmente ostico e disturbante per tanti altri. Per me senza esitazione uno dei grandi. Grazie lorebalda. Ciao

  3. lorebalda
    di lorebalda

    Grazie della bella risposta @Alan. Non sapevo della tua passione per il cinema greenawayano... Ma con me sfondi una porta aperta: Greenaway è uno dei miei registi preferiti in assoluto, per me non è un grande, è un grandissimo artista... Ciao.

  4. alan smithee
    di alan smithee

    Grazie! Una passione che mi colse nell'88 (mi pare) quando, studente in trasferta a Genova, rimasi incantato dinanzi alla perversione logico-matematica del "thriller" matematico-enigmistico Giochi nell'acqua"...e poi recuperai Il mistero dei giardini...Il Ventre dell'architetto, Lo zoo di Venere, sino all'esaltazione de Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante, visto (semi clandestinamente) durante il militare, mentre i miei colleghi coetanei andavano poco distante a vedere Cicciolina....eheh :-) ciao!!!!

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