L'olandese Hendrik Goltzius, uno dei primi incisori di stampe erotiche del tardo Cinquecento, convince il margravio d'Alsazia a finanziare un libro, a suo dir straordinario, che riproduca immagini di alcune delle più controverse storie del Vecchio Testamento. In più, per vincere le resistenze del margravio, Hendrick promette di mettere in scena per la sua corte l'intera opera - che conterrà i racconti erotici di Lot e le sue figlie, di Davide e Betsabea, di Sansone e Dalida e di Salomé e Giovanni Battista - con il sostegno della sua compagnia teatrale.
Note
Girato nel misero paesaggio inscheletrito di una stazione croata abbandonata, Goltzius & the Pelican Company segue la via di un neobarocco digitale, costruendo un ambiente artificiosamente teatrale, che è gioia dell’architettura spoglia e del rigoglioso eccesso grafico. È un decamerotico brechtiano, un biopic eccentrico, una funebre farsa pronunciata con britannico acume. Abbigliato da film storico, da scatologica e marcescente ronde in costume, Goltzius affronta e accoglie il linguaggio dei nuovi media e sa fare di stento economico virtù: 2 milioni di budget, che sono un elogio al digitale come espressione d’arte povera e insieme visionaria.
E' come un decamerotico in stile brechtiano,assai difficile da seguire,vista anche la lunghezza,nonostante nudi e qualche accoppiamento.Un'opera sperimentale come quasi tutto il cinema del regista.Un mattone....in stile biblico.
Qual è lo stato attuale dell’arte cinematografica di Peter Greenaway, in che misura il regista gallese è ancora interessato alla conquista di un linguaggio specifico che ad oggi, secondo il suo pensiero, i canali standardizzati del mercato hanno avviato verso un’inevitabile involuzione? Greenaway fa appello alle sue armi preferite, la cultura, la conoscenza, la crescita… leggi tutto
I film di Peter Greenway sono degli unici, nel senso che solo lui li fa così. Poi, piacciano o meno, altro discorso. La ricchezza visiva è straripante, qua spesso geniale; non fosse altro che per i titoli di testa e coda, già si capisce che è un film che punta molto sulla qualità. Siamo in pieno film d’essai e gli incassi o i film di cassetta sono altra…
Qual è il tarlo fisso che ha sempre ossessionato il genere umano fin dai suoi primordi?
Dall'antichità, alle pitture veneziane del XVI secolo, fino all'avvento di internet nei giorni nostri, è senza dubbio la sessualità ad avere un posto di rilievo nei nostri pensieri e anche nell'arte: ogni nuovo mezzo o tecnologia ha fatto in modo che si creassero occasioni, punti…
tabù sessuali e il vecchio testamento. un principe e la sua corte e un incisore che pur di vedersi finanziata la sua fantasia di stampare libri, accetta di mettere in scena i tabù con la propria compagnia teatrale. mal gliene incorrerà, ma di sicuro non sarà l'unico a pagare. greenaway ci sollazza ancora una volta con la sua fantasia barocca digitalizzata, ambientando…
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«Incisore. Tipografo. Pornografo?». Tardo Cinquecento. Goltzius - incisore tra i maggiori del primo barocco e poi pittore manierista di minor successo, artista influenzato da Dürer, Spranger e Parmigianino - si rivolge al margravio d’Alsazia. Vuole pubblicare un volume in cui racchiudere le illustrazioni di storie ambigue del Vecchio testamento. Le sue versioni,…
Goltzius, gran incisore tedesco e precursore della tecnica delle stampe, diviene protagonista o meglio filo conduttore che permette al gran regista visionario ed amante dell'arte pittorica (ma anche della matematica, dell'occulto, della rappresentazione della carnalita' e della complessa inimitabile architetturandel corpo umano) Greenaway di reinterpretare sulla scena sei celebri situazioni…
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Commenti (1) vedi tutti
E' come un decamerotico in stile brechtiano,assai difficile da seguire,vista anche la lunghezza,nonostante nudi e qualche accoppiamento.Un'opera sperimentale come quasi tutto il cinema del regista.Un mattone....in stile biblico.
commento di ezio