Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
A Siena c’è il palio, tradizionale corsa con i cavalli. Il fantino di una contrada viene pestato in una manovra di sabotaggio, ma l’uomo stringe i denti e gareggia lo stesso, per amore di una ragazza.
Pellicola del primissimo cinema sonoro italiano, Palio è un’illustrazione della nota manifestazione senese che ogni estate manda in fibrillazione la città toscana e attira visitatori da ogni dove. L’intento per così dire cartolinistico è fin troppo evidente già dalle didascalie di apertura; la trama è essenzialmente poca cosa e la sceneggiatura firmata da Gian Bistolfi prende spunto da alcuni racconti del senese Luigi Bonelli per mettere in scena una vicenda di lotta, coraggio e buoni sentimenti trionfanti che ben si addice ai dettami artistici del contemporaneo regime mussoliniano. La regia del pur giovane Alessandro Blasetti rappresenta comunque una garanzia e non solo in termini di qualità della fattura del lavoro: particolarmente apprezzato dal Duce, il Nostro non esiterà infatti in futuro a girare pellicole piuttosto apertamente inneggianti al fascismo, coniugando spesso la sua arte con un certo senso civico e moralistico che indubbiamente aiuta con facilità a datare in modo abbastanza preciso tali opere. Fra gli interpreti: Guido Celano, Leda Gloria, Laura Nucci, Mario Ferrari, Ugo Ceseri e Vasco Creti; il ritmo non è altissimo e la narrazione è conseguentemente un po’ sonnolenta. Il trionfo finale dei buoni sentimenti sarà forse stata l’unica possibilità attuabile, dato il contesto storico in cui il film esce, ma lascia comunque un po’ di amaro in bocca. 3,5/10.
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