Trama
In Congo, la quattordicenne Komona racconta al figlio che ha in grembo la storia degli ultimi due anni della sua vita, a partire da quando appena dodicenne fu costretta, dopo la perdita della sua famiglia, a combattere tra le fila dell'esercito dei guerrieri ribelli. Imparando a maneggiare armi pesanti come i kalashnikov e vivendo sulla propria pelle l'onta dello stupro, Komona ha trovato consolazione e affetto grazie al Mago, un quindicenne con cui sogna di liberarsi dagli orrori della guerra e sposarsi.
Approfondimento
BAMBINI E GUERRA, ORRORI E SUPERSTIZIONE
Kim Nguyen, nei primi anni del Duemila, si trovava intento a scrivere la sceneggiatura del suo film d'esordio quando, cercando su internet si è imbattuto sulla storia dei gemelli Johnny e Luther Htoo che, a soli dieci anni, erano divenuti figure sacre per i ribelli dell'Esercito di Dio di Myanmar. Da prigionieri in catene, i gemelli erano riusciti ad avere ai loro piedi più di 250 mila uomini armati grazie al potere divinatorio che veniva loro riconosciuto: la superstizione che regnava nella società profondamente tribale li aveva eletti a guru, a stregoni da seguire per via delle loro premonizioni. Colpito dallo scenario in cui la vicenda era avvenuta, Nguyen comincia ad approfondire le ricerche e a buttar giù le prime righe di un nuovo copione, la cui ultimazione ha richiesto oltre dieci anni. Per cercare di rendere omaggio alle vittime dei conflitti e alla loro capacità di far fronte agli eventi traumatici della guerra, concentra la sua attenzione su una delle più paradossali polveriere del mondo, la Repubblica democratica del Congo, e imbastisce una storia di orrori che, citando elementi fantastici, fornisce una lezione di vita sul percorso di formazione che viene richiesto ai bambini.
LA GUERRA COME PERCORSO DI FORMAZIONE
L'odissea della giovane protagonista Komona è costituita da un percorso circolare che dal suo villaggio natale la porta di fronte al mondo della guerra per poi tornare indietro e cercare di evitare che gli errori commessi involontariamente in passato (quando è costretta dai ribelli a uccidere i genitori) ricadano sul figlio che ha in grembo, ripresentandosi sotto forma di elementi spettrali (i fantasmi degli stessi genitori assassinati) appartenenti a sfere razionalmente inspiegabili. Mentre nessuna delle brutalità della guerra le viene risparmiata, dai genocidi agli stupri, Komona diventa adulta grazie alle sue capacità extra sensoriali che la portano a divenire la prediletta del capo dei ribelli, una vestale che con le armi in mano sfida il destino e la sua natura di bambina per crescere e imparare ad essere dura, a combattere e, soprattutto, a sopravvivere.
Girato in sequenza e senza che nessuno degli attori conoscesse in anticipo la sceneggiatura in modo da far vivere nei loro occhi la paura costante (stessa scelta fatta a latitudini differenti e con intenti simili dal regista Brillante Mendoza per il suo Captive (2011) ), Rebelle ha il suo punto di forza in Rachel Mwanza, una straordinaria ragazza dalle doti innate di attrice, reclutata dal regista tra le strade di Kinshasa.
Trailer
- Orso d'argento per la miglior attrice a Rachel Mwanza al Festival di Berlino 2012
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