Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Di ruggine e ossa siamo fatti, uomini e donne, alla perenne ricerca di un senso, di una direzione, di un motivo. Di ruggine e ossa, di sangue e lacrime sono fatti i nostri corpi perfetti, sconfitti dalla natura e dall’insensibile, sorda ed indifferente banalità della vita. Se Marion Cotillard e’ splendida, fragilissima eppure durissima, sempre ad un passo dallo spezzarsi in un milione di piccoli pezzi, sono la forza cieca, i muscoli sempre tesi, la bovina fissità e la crudele ed ipnotica atrocità della carne martoriata di Matthias Schoenaerts a conquistare per sempre il nostro cuore di spettatori. Senza climax eppure ricchissimo di sequenze perfette, capace di sfuggire sapientemente ad una catalogazione e coraggiosamente in grado di mantenersi sempre un passo indietro, lavorando di sottrazione, per non abbandonarsi a facili emozioni da rigattiere; pellicola a volte durissima e teneramente affettuosa ad un tempo verso i suoi sfortunati protagonisti, di cui ora fa deflagrare la carne dei loro corpi, ora invece li accarezza e li sfiora con delicata partecipazione. Pellicola capace di restituirci il senso, l’odore e il sapore del trovarsi e riconoscersi, sfiorarsi e lasciarsi liberi perdendosi finalmente l’uno nell’altra, Di ruggine ed ossa siamo fatti tutti quanti, uomini e donne. Di ossa e’ fatto il nostro corpo mortale pronto a sfaldarsi sotto i colpi della vita e di polverosa ruggine e’ invece perennemente incrostato il meccanismo che fa funzionare il nostro cuore, ormai non più abituato a battere per amore. Di ruggine ed ossa siamo fatti noi spettatori, attoniti di fronte a tanta brutale bellezza, disperata umanità, partecipata pietà e umano sognare, perché che lo si voglia o no, è proprio con un sogno che questo film si chiude, il sogno ad occhi aperti di un bambino, il sogno ad occhi chiusi di un regista visionario, il sogno sognato di uno spettatore che forse sta ancora sognando.
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