Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Ruvido e denso di dinamiche, Di Ruggine e D'Ossa (inutile l'aggiunta del distributore italiano al titolo) sorprende per i forti contrasti tra momenti di complicità, tenerezza, intimità, solidarietà, e le esplosioni di istintualità, violenza, ira, superficialità, dramma. Film di estremi dunque, ma anche pellicola capace di picchi autorali come l'elusione di particolari nell'incidente che dà il la alla straordinaria storia d'amore dei protagonisti. Ottimamente introdotto da titoli di testa premonitori, l'ultima fatica di Audiard parte ancora dall'incomunicabilità dei suoi personaggi per comunicare col pubblico. Si induce dunque lo spettatore ad assumere un atteggiamento indagatore e attento allo svolgersi dei fatti e al nascere e all'evolversi dei sentimenti. Gira bene il regista francese, rende giustizia a script mai banali e capaci di scavare nelle pieghe della contemporaneità, anche e spesso in senso sociale. Non è spettacolare in modo classico ma riesce ad attrarre e a colpire con grande concretezza cinematografica e, ancora prima, con ottima proprietà di racconto. Digitale mai così discreto e funzionale alla scena e bellissimo il dialogo muto tra l'orca e la brava Cotillard. Altro centro in una carriera destinata a dire ancora molto in questo presente troppo spesso banalizzato da inutili e infestanti blockbuster.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta