Regia di Mario Costa vedi scheda film
La folle gelosia di un pagliaccio, attore girovago, nei confronti della bella moglie.
Mario Costa, insieme a Carmine Gallone, è stato il principale regista-melomane del panorama nostrano tra gli anni Quaranta e i Cinquanta del Novecento; questa versione de I pagliacci di Ruggero Leoncavallo (musiche e libretto) risulta decisamente fedele all'opera di partenza e l'adattamento per lo schermo firmato da Costa insieme ad Anton Giulio Majano e Carlo Castelli non si distacca più di tanto dal testo originale, sfruttando essenzialmente i medesimi personaggi, costumi, scenografie e, chiaramente, musiche. Qualche adeguato movimento di macchina e una buona cura dei dettagli (montaggio di Otello Colangeli, scene di Ottavio Scotti, fotografia di Mario Bava, costumi di Vittorio Nino Novarese: tutti nomi eccellenti nei loro campi) fanno la differenza, oltre – va da sé – alle voci dei protagonisti. Che, nel caso di Tito Gobbi e Afro Poli, sono precisamente quelle dei due attori-baritoni, mentre Gina Lollobrigida viene 'doppiata' dalla soprano Onelia Fineschi e Filippo Morucci da Gino Sinimberghi, tenore. Tanto mestiere per un prodotto destinato al pubblico appassionato di opera in primis, ma comunque esteticamente apprezzabile anche per tutti gli altri spettatori. 5/10.
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