Regia di Hou Hsiao-hsien vedi scheda film
Immagini magnifiche da una parte, tempi incredibilmente dilatati dall'altra. Fascino e noia allo stesso tempo.
Shu Qi da ragazza era bellissima, nel film è una bellissima donna di 39 anni super fighissima. Siamo nella Cina medioevale (ma anche prima), qua è un’assassina, super addestrata ma che ha avuto un momento di debolezza, non riuscendo ad uccidere un tizio coi figli. Viene perciò punita ed inviata ad uccidere suo cugino di cui fu promessa sposa, un tempo. Succede qualcosa che non anticipo e fine del film.
Questo però è durato un po’ meno di due ore, dunque per raccontare queste quattro menate, ci si metterà una vita. E infatti il film ha dei tempi dilatati, dilatatissimi, recitato in originale e sottotitolato. Eh sì, siamo in pieno d’essai, come dimostrano gli incassi miseri, l’esaltazione verso il film da parte della critica e la freddezza del pubblico, colpito nella parte maschile da attacchi di orchite.
La faccio peggio di quello che è: in realtà i tempi sono quelli giusti, la regia è notevole, la fotografia tanta roba e le immagini sono spesso di straordinaria purezza e intensità, una vera opera d’arte.
Resta il fatto che il film si può tranquillamente definire un gran mattone, per lo spettatore medio, per quanto abbia il suo indiscutibile fascino, ma in tutta sincerità, io un paio di cose alla fine neanche le ho capite (perché la signora fingeva di non essere incinta?).
Perciò boh, da un lato immagini che sono quadri da museo, dall’altra una storia da nulla raccontata in 105’, anche se con attori, al solito, bravissimi. E notevoli pure le musiche. Partecipò a Cannes, dove vince il premio alla regia. Mah, per me un 5/6.
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