Regia di Hou Hsiao-hsien vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES - CONCORSO - PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA
THE ASSASSIN è il titolo internazionale corrispondente a quello originale che suona come "Nie Yanniang", dal nome della splendida e temibile eroina di un medioevo cinese riferibile al IX secolo, epoca in cui il governo centrale si stava sfaldando sotto la spinta indipendentista di alcune città ribelli, prima fra tutte Weibo. Facendo tesoro dell'abilità innata nelle arti marziali, tecnica fattale apprendere da una dinamica suora che l'ha allevata e istruita, la giovane guerriera si prefigge di sconfiggere la tirannia del governo centrale per far rifiorire una democratica e libera indipendenza fra città.
Nel frattempo il cugino e promesso sposo di Nie viene eletto governatore di Weibo e questa circostanza pone la ragazza nel dubbio ferale se andare avanti con la sua missione volta ad eliminare ogni forma di comando coercitivo, o invece lasciare la setta degli assassini e unirsi all'uomo che ama e con cui vorrebbe dimenticare tutto un periodo di battaglie e azioni bellicose.
Complesso e girato in uno stile che ricorda i film di cappa e spada dei maestri cino-giapponesi degli anni '50, The Assassin rifugge la moda wuxia con i suoi salti innaturali, i suoi volteggi a prova di gravità e i volteggi e svolazzi insensati per attenersi ad un realismo rigoroso, che solo grandi inquadrature abbacinanti di una natura pressoché incontaminata e sovrana, riescono a distoglierci almeno in parte, da una atmosfera concentrata e senza fronzoli tutta costruita su strategie e tatticismo da battaglia, combattimenti all'arma bianca con fendenti mortali ma mai splatter o fragorosamente esagerati, che pare davvero di trovarci in mezzo ad un campo di battaglia.
Un bel ritorno, in Concorso, da parte di un grande autore che mancava dal cinema da oltre un lustro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta