Trama
La giovane studentessa Akiko (Rin Takanashi) decide di usare il suo fascino e la sua bellezza per prostituirsi e potersi pagare gli studi con i soldi guadagnati, accettando di vedere e frequentare anche uomini facoltosi molto più grandi di lei. In uno di questi incontri, si imbatte su un cliente per lei inaspettato (Tadashi Okuno): un professore universitario sessantenne, integerrimo e di buon cuore, che dimostra sin da subito grande interesse nei suoi confronti, dando vita nell'arco di ventiquattro ore a un intenso e inusuale rapporto.
Approfondimento
UNA MISE EN SCENE INTIMA
Con Like Someone in Love il regista iraniano Abbas Kiarostami spinge il suo cinema, per molti caratterizzato da un post-modernismo semplicistico, in un'altra dimensione. Il film analizza l'animo degli esseri umani e scava nei loro più privati sentimenti, dei quali spesso i protagonisti non sono a conoscenza e che rivelano come sia il destino a determinare i loro percorsi. Un destino che sembra inghiottire ogni vita per poi restituirla nuda e senza orpelli, in preda a un misto di paura e lucidità. Proprio per i toni opachi e misteriosi, Like Someone in Love ricorda i film meno conosciuti di Jacques Tourneur, come La piovra nera e La cortina del silenzio, e si candida ad essere un esempio eccezionale di mise en scene - un'arte quasi dimenticata perché sostituita progressivamente da diversi valori estetici - che si avvicina a quanto realizzato da Preminger al culmine della sua carriera.
SENZA SCENEGGIATURA
La prima volta che Kiarostami parla di Like Someone in Love al produttore francese Marin Karmitz (oltre 110 film prodotti dal 1977, a partire da Padre padrone dei fratelli Taviani) è dopo aver finito di girare Ten nel 2002. Da sempre restio a far produrre ad altri i suoi film, il regista si presenta a casa di Karmitz per proporgli la possibilità di realizzare un film in Giappone (per ricavare i soldi necessari alla produzione, Karmitz ha anche venduto all'asta da Sotheby's una scultura di Yves Klein, di sua proprietà). All'epoca, ancora non aveva pronta una sceneggiatura ma nella sua mente erano presenti alcune scene, tra cui quelle che prevedevano un taxista durante il suo turno di notte a Tokyo. Per trasformare quelle annotazioni in film sono serviti dieci anni in cui Kiarostami, come sua abitudine, ha girato diverse versioni preliminari prima di iniziare a filmare quella definitiva. Come un pittore che lavora prima con gli schizzi preparatori e poi si dedica all'opera da presentare al pubblico, Kiarostami tiene sotto controllo ogni aspetto e non lascia nulla al caso. Nonostante si sia interessato nel frattempo ad altri progetti, Kiarostami non smette mai di lavorare su Like Someone in Love, costruendolo passo dopo passo senza partire da una vera e propria sceneggiatura: un metodo anomalo per il cinema, dove la regola principale è avere una storia dettagliata dalla quale iniziare.
IL TERREMOTO GIAPPONESE
Kiarostami annuncia l'idea di realizzare un film in Giappone è nel 2010 quando al Festival di Busan per presentare Copia conforme stupisce tutti dichiarando le sue prossime intenzioni. La preproduzione è iniziata qualche settimana dopo con l'obiettivo di cominciare le riprese nel marzo 2011. Gli attori giapponesi fanno la fila per essere scelti anche per una semplice inquadratura ma ciò che si palesa come un lavoro senza intoppi è costretto a fermarsi. L'11 marzo il Giappone viene colpito dal violento terremoto che distrugge la costa orientale e tutte le produzioni sono costrette a rinviare a data da destinarsi i lavori. Poichè tutti i partner finanziari abbandonano i film in cantiere, anche Kiarostami si ritrova a dover ripartire da zero e a rivedere il piano economico di lavorazione di Like Someone in Love, prevedendo di riprendere a girare a partire dal mese di maggio. A quel punto, è sorto un ulteriore problema: gli attori protagonisti non erano più disponibili perché impegnati in altri progetti, costringendo Kiarostami a una nuova ricerca e a nuovi provini. Ad esser scelti sono alla fine, a parte Ryo Kase, tutti attori sconosciuti, a partire dai due protagonisti, uno ottantenne e l'altra ventenne. Le riprese ripartono il 30 ottobre 2011, quando si gira la prima scena della sceneggiatura. Per volontà di Kiarostami, nessun attore ha avuto il permesso di conoscere in anticipo cosa si girava il giorno dopo né come la storia sarebbe andata a finire. Per evitare che gli attori si lasciassero influenzare dal destino dei personaggi declassando le loro performance, Kiarostami consegnava le parti del copione giorno dopo giorno. Non si trattava in definitiva di una limitazione alla libertà degli attori, molto semplicemente Kiarostami preferiva che, come nella vita reale, nessuno conoscesse in anticipo cosa riservava loro il futuro.
Note
Davvero anomalo questo Qualcuno da amare, accolto male in Giappone come se da Kiarostami si volessero sempre e comunque storie legate al suo contesto, l’Iran. E invece la decisione del regista di scrivere e dirigere una vicenda che come spesso i casi della vita ha un inizio incerto e un finale non definito, si dimostra audace. Se si affronta il film con la testa potrebbe non piacere; se invece lo si accoglie col cuore acquista una dimensione sentimentale inedita perché la storia d’amore di un “vecchio” ha toni, ritmi, cadenze e passioni alle quali si è meno abituati.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Buona parte della critica ha lamentato nelle ultime opere del grande Kiarostami un marcato declino artistico, sostenendo che quanto realizzato in patria era di ben altra levatura poetica; stessa forma stilistica ma narrazione anodina e sguardo ormai annacquato, per giunta privo delle post-moderne mise en abyme tra fiction e realtà. Ebbene...è vero
commento di Inside manPellicola con alti e bassi ma fattibile nella visione completa.voto.6.5.
commento di chribio1Un vecchio professore paga una prostituta piu' per compagnia che per attivita'sessuali.Peccato che trovi la ragazza meno adatta per il suo carattere mite e buono.Tutto qui.Piacevole…ma nulla piu'.
commento di ezio