Regia di Paul W.S. Anderson vedi scheda film
La saga tratta dal famoso videogioco non accenna ad arrestarsi, visto il successo riscontrato in tutto il globo, che ha spinto gia' dal capitolo precedente il regista originario Paul W.S. Anderson a riprendersi in mano il prezioso giocattolone. Un calibrato mix di horror, fantascienza e apocalisse che non puo' non attrarre a se' l'interesse di "orde" giovanili magari gia' completamente assuefatte dal dinamico e violento videogioco da cui la serie ha tratto origine ed ispirazione.
In piu' Anderson e' un regista tosto, dall'indubbia capacita' tecnica e in grado di valorizzare un prodottino ripetitivo fino all'inverosimile con scene suggestive e accattivanti coreografie di combattimenti e duelli gia' visti mille volte, ma sempre attrattivamente seducenti.
La trama ormai non esiste piu' da tempo: la malefica multinazionale nota come Umbrella Corporation continua a godersi i frutti della strategica vendita del virus T prima ai russi e poco dopo agli americani, poi ai cinesi e poco dopo ai giapponesi: una tattica commerciale che ha consentito alle partirivali di utilizzare l'arma per distruggersi a vicenza, consentendo al virus di degenerare e propagarsi in tutto il globo; le colonie umane di superstiti stentano a sopravvivere agli attacchi sempre piu' furenti di zombie e creature mutanti decisamente aggressive, affamate e velocissime (altro che i poveri cari e al confronto quasi mansueti zombie del grande Romero!!). Il film ormai impiega una ventina di minuti a introdurci nella storia delle puntate precedenti e altri dieci alla fine per prepararci all'inevitabile seguito. Un inizio al ralenty e con l'azione vista al contrario come un nastro messo in rewind, fornisce uno dei pochi attimi di originalita' ad uno spettacolo certo rutilante, ben coreografato e, come sempre, sovrastato dalla spettacolare fisicita' di Milla Jovovich, ancora stupenda in tutina nera di latex anche alla soglia dei suoi primi 40 compleanni. Null'altro all'orizzonte se non spari, urla furenti, mostri affamati e sete di sangue in uno scenario che prende in prestito elementi di altri capisaldi del cinema di genere come Aliens (Milla con la bambina contesa col mostro) e li elabora, magari pure con angolature e tagli interessanti.
Molta abilita', poco vero cinema e ancor meno voglia di raccontare, di rendere in immagini cio' che in questo caso e' gia' nato come un qualcosa di esclusivamente visivo e forse anche interagibile, e che dunque al cinema appare come sottotono pur avvalendosi di un 3D roboante e stordente sino all'invadenza.
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