Regia di Julian Pölsler vedi scheda film
Die Wand è un'attenta riflessione sul rapporto dell'essere umano con la solitudine, vissuta in questo caso non come una condanna ma come occasione di ritornare alla percezione di noi stessi. Il muro invisibile e invalicabile che si frappone fra la donna e il mondo esterno è la separazione netta di due modi di vivere. Tale separazione viene dapprima respinta, poi percepita come una situazione momentanea ed infine accettata. Non c'è possibilità di tornare indietro, di conseguenza bisogna ridefinirsi completamente, adattarsi ai ritmi della natura, adeguarsi al clima e alle stagioni, sopravvivere.
Certamente il film risente molto della sua origine letteraria, la mancanza assoluta di dialoghi viene sostituita dall'io narrante presente per tutto il film, ma la buona prova della Gedeck riesce a dare notevole intensità sia nella sua evoluzione fisica, sia in quella morale di un essere umano che va incontro all'essenza del proprio io.
"Non posso più mentire".
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