Regia di Pedro Peirano, Sebastián Silva vedi scheda film
E' tornato!!! Questa volta in coppia con Pedro Peirano, ecco che ricompare l'ironico autore dello spiritoso e amaro "La nana" (ovvero da noi Affetti & Dispetti, titolaccio davvero banale e fuorviante). Ritorna si fa per dire! E' uscito ora in Francia il secondo film, datato 2010 di Sebastian Silva; e si torna in Cile, di nuovo in casa di una famiglia della media borghesia: questa volta nell'appartamento di Isadora, ottantenne affetta da malattie tipiche della vecchiaia, ma soprattutto dai sintomi sempre piu' preoccupanti di una demenza senile la rendera' presto pressoche' non piu' autosufficiente. La donna vive con un compagno, probabilmente un professore in pensione che passa il tempo a scrivere col suo vecchio pc, salvo perdere spesso tutto quanto il lavoro impostato per incidenti tecnici, e i due gatti vecchi (e obesi) del titolo, sovrani silenziosi ed intelligentissimi, i veri padroni della casa, coloro che, grazie al loro orologio fisiologico danno la sveglia a tutta la casa, aggirandosi silenziosi come puma nella loro circoscritta giungla d'appartamento. L'arrivo improvviso della esuberante, grossolana e materiale ultimogenita di lei (nella vicenda si capisce che Isidora e' vedova e convive da anni col suo attuale compagno) getta come al solito scompiglio in quella casa dove tutto e' ormai organizzato per una vita routinaria. In piu', a complicare le cose, l'ascensore appena riparato torna a non funzionare, impedendo all'anziana signora di uscire dall'appartamento, posto all'ultimo piano di un complesso residenziale. Imprigionata nella sua casa, la donna dovra' fronteggiare i folli propositi della figlia, una lesbica cocainomane con compagna al seguito (Hugo, la singolare sgraziata interprete della "nana" del film precedente) dai mille progetti sempre naufragati e sempre sovvenzionati a fondo perso dalle risorse materne. Questa volta, tra un folle commercio di saponette aromatiche e curative e il proposito di farsi lasciare l'appartamento per rivenderlo e portare con se' la madre prima che la demenza senile le tolga ogni facolta', la ragazza fara' ribellare l'anziana madre che scegliera' la via di fuga, affrontando le minacciose rampe di scale che la separano dalla liberta'. Dopo un film sulla famiglia giovane dunque, ora e' il momento per un film sugli anziani, sulle mille insidie della vita di tutti i giorni, fra le tutte le pillone da mandar giu' grazie alle quali si vive e vivra' quasi in eterno senza potersene accorgere intellettualmente, visto che la mente non sembra reggere i progressi del corpo.
Attori straordinari, a partire dalla protagonista Belgica Castro nel ruolo di una Isidora apparentemente fragile e svaporata, che si incanta a vedere l'acqua che scorre ma non si lascia bidonare dai folli propositi di una figlia viziata ed inconcludente. Rimarra' impresso allo spettatore lo sguardo di una Isidora adorante verso un ragazzo travestito da ape per uno spettacolo in maschera in corso di realizzazione, e la sua espressione di abbandono sognante, come per fuggire da una triste realta' dove figli-vampiri ti danzano attorno solo per prosciugarti di energie e risorse accumulate con parsimonia e fatica. Una bella sorpresa che riconferma un talento registico che ci era rimasto impresso per lucida, sferzante ironia e per uno stile brioso che non rinuncia a scagliare colpi bassi sulla base (marcescente) della nostra moderna civilta' del consumo e dello sperpero.
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