Regia di Len Wiseman vedi scheda film
Remake del popolare “Atto di forza” (Paul Verhoeven, 1990), trova la sua ragion d’essere nello smarcarsi in diversi aspetti dall’originale, così come dal testo di riferimento, fermo restando che la strada che si consegue è tipicamente americana e quindi con l’occhio prevalentemente rivolto allo spettacolo con tutti i vantaggi e gli svantaggi che ciò può comportare.
Douglas Quaid (Colin Farrell) attraversa un periodo poco felice e si rivolge alla Rekall per trasformare i suoi sogni in ricordi indelebili.
Durante il trattamento però qualcosa va storto e Douglas si ritrova braccato da quella che credeva essere sua moglie (Kate Beckinsale) e dalle truppe del regime che controllano ciò che rimane del mondo civilizzato.
In breve tempo scoprirà che dal suo destino dipende anche quello di molte altre persone.
Rispetto all’originale il campo di battaglia si sposta da Marte a quello che in un futuro lontano rimane della terra ed il proscenio assume connotati più rivolti al tecnologico con una veste più spettacolare e meno calibrata.
Visivamente l’ho trovato un lavoro decisamente notevole, magari non sviluppato con una fantasia eccelsa, ma gli ambienti, il mondo nel suo insieme, i mezzi tecnologici, e quant’altro si vede, colpiscono l’immaginario assumendo sempre una funzione posta in primo piano.
Anche la sezione “action” funziona egregiamente, con le donne in prima fila, soprattutto Kate Beckinsale ha imparato al meglio la lezione di “Underworld” e fornisce al suo personaggio un’energia tutt’altro che indifferente (nonché un lato oscuro invidiabile).
Ovviamente gli effetti speciali contribuiscono a rendere il tutto il più futuristico possibile, con una manciata di scene ad effetto, ma poi come rovescio della medaglia abbiamo una storia che fatica a decollare nonostante i tempi morti siano praticamente assenti.
Manca soprattutto il pathos che la storia di un uomo che improvvisamente si ritrova in una situazione per lui improbabile dovrebbe possedere ed il finale, inutilmente doppio, conferma tutto quanto messo in luce fino a quel punto senza riuscire a cambiar marcia.
Così rimane un blockbuster esteticamente accurato, ma che non riesce ad assumere un’identità compatta, per un lavoro riuscito solo a metà, ma se non altro, tra un trio di protagonisti ad effetto e svariati particolari visivi l’occhio può dirsi sollecitato e l’intrattenimento non latita.
Futuristico.
Appiattisce un bel pò la parte contenutistica, ma si adopera molto bene (soprattutto) nella parte "action" e sviluppa un'estetica futuristica visivamente di alto livello.
Insomma mostra una classica visione hollywoodiana, ma almeno in questo sa farsi valere.
Nel complesso il suo operato merita una sufficienza larga.
A suo agio quando è chiamato all'azione più sfrenata, tanto più quando se la deve vedere con la focosa Kate Beckinsale, meno quando deve far emergere i dubbi del suo personaggio.
Nel complesso più che sufficiente.
Davvero spietata ed ultra determinata, soprattutto nei combattimenti vende cara la pelle.
Dinamica al di sopra di ogni aspettativa.
Brava.
Perde il duello con la collega di set, ma non sfigura affatto.
Sufficienza abbondante per lei.
Una sicurezza quando viene chiamato a vestire i panni di un personaggio subdolo.
Peccato che il film non lo valorizzi appieno, perchè avrebbe potuto fare la differenza.
Più che sufficiente.
C'è poca gloria per lui che compare solo in un breve scampolo di pellicola.
Anche nel suo caso si tratta solo di pochi fotogrammi di pellicola (tra l'altro non compare nemmeno nei titoli di coda).
Sufficiente.
Nei panni del collega ed amico del protagonista.
Dignitoso.
Altra piccola parte che non rimane di certo impressa nei ricordi.
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